Una Giornata Nell'antica Roma by Alberto Angela

Una Giornata Nell'antica Roma by Alberto Angela

autore:Alberto Angela
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-04-01T16:00:00+00:00


CURIOSITÀ Breve storia dei Fori di Roma

Osservando lo splendore dei marmi dei Fori, non si può non rimanere colpiti dalla loro bellezza e imponenza. Tutti conoscono il Foro romano e i Fori imperiali, meno nota è la loro storia, anche se è durata più di mille anni, oltrepassando l'età romana. Vale la pena di ripercorrerla brevemente per capire meglio l'area che stiamo per esplorare. Inizialmente, tra il X e il IX secolo a.C., era solo una zona paludosa e insalubre, con tante zanzare e un piccolo corso d'acqua, il Velabro. A quel tempo veniva utilizzata per seppellire i morti dei primi abitanti di Roma, le cui capanne sorgevano in cima al Campidoglio e al Palatino. Nessuno avrebbe mai immaginato come si sarebbe trasformata. Passò qualche secolo e la geniale costruzione della Cloaca Maxima bonificò l'intera area, convogliando le acque che continuamente si accumulavano in questa valle. Fu così possibile pavimentarla in terra battuta e dare inizio alla sua straordinaria storia. La città aveva trovato il centro della sua vita politica e religiosa ma anche il fulcro della sua economia, con mercati e botteghe. Per secoli vennero aggiunte nuove costruzioni, nuovi edifici, modificando o abbattendo quelli precedenti. Dopo la vittoria su Cartagine nel 202 a.C., Roma era diventata il principale "faro" del Mediterraneo, e così vennero aggiunte quattro basiliche e furono restaurati i templi già presenti. Con la fine della Repubblica, il Foro doveva apparire insufficiente a una città che ormai contava mezzo milione di abitanti e alla gestione di un impero che si misurava in migliaia di chilometri. Così Giulio Cesare decise di costruirne uno nuovo accanto. Fu solo l'inizio. Con Augusto e con altri imperatori in poco più di centocinquant'anni vennero costruiti in tutto cinque "Fori" attigui a quello più antico: oggi li chiamiamo Fori imperiali per distinguerli dal Foro romano vero e proprio. Sono quelli di Cesare, di Augusto, della Pace (voluto da Vespasiano), di Nerva e quello più bello, il Foro di Traiano.

Il tutto fu realizzato gradualmente, sacrificando nove ettari di città che richiesero l'acquisto di edifici, la loro demolizione e persino l'abbattimento di un costone che univa due colli (il Quirinale e il Campidoglio). Un impegno colossale: immaginate cinque nuovi Fori, con i relativi edifici, piazze e statue messi in fila; si poteva passare da uno all'altro attraverso gli eleganti portici e i colonnati che li separavano. Costituivano quindi un unico straordinario complesso, con stucchi, marmi e statue dorate... Qui veniva gestita l'amministrazione dell'Impero, ma anche la sua giustizia. Qui aveva sede lo spirito di Roma. I Fori furono utilizzati per tutta l'età romana, fino al 608, quando venne innalzata una colonna in onore dell'imperatore Foca: fu l'ultimo atto. Poi venne il Medioevo e tutta l'area cominciò lentamente a scomparire sotto la terra e la vegetazione, come un relitto che lentamente sprofonda nel mare. Curiosamente il suo aspetto moderno, una distesa di rovine, non è dovuto tanto alle spoliazioni del Medioevo, quanto e soprattutto a quelle del Rinascimento. Nel XVI secolo papa Giulio II diede l'ordine



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