Una magia infusa di veleno by Judy I. Lin

Una magia infusa di veleno by Judy I. Lin

autore:Judy I. Lin [Lin, Judy I.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-03-14T12:00:00+00:00


Percorriamo di nascosto dei corridoi vuoti finché non sbuchiamo fuori su una sorta di pianerottolo e lo splendido panorama dei giardini si estende davanti a me, quasi troppo potente da sopportare. Le gemme che si erano appena aperte quando sono partita dal Sù adesso sono esplose del tutto, alcuni alberi sono già in fiore. Le libellule ronzano sopra di noi, mentre altri insetti cantano sonnolenti tra i cespugli. In lontananza le chiome degli alberi ondeggiano nella brezza, ma prima del bosco folto ci sono file su file di cespugli, onde verdi che oscillano punteggiate di fiori.

Scendiamo i gradini e camminiamo su un sentiero coperto lastricato di mattoni che si estende dal monastero ai giardini. Delle colonne rosse sorreggono il tetto coperto di dipinti elaborati. Un affresco di uccelli di tutti i colori dell’arcobaleno si rivela sopra le nostre teste.

«Questo è stato il regalo del nonno quando la nonna ha accettato la sua proposta di matrimonio» mi dice Kang mentre passeggiamo sotto gli uccelli; la bellezza intorno a noi ci ha temporaneamente risollevato l’umore. «Le montagne dello Yún sono famose per i loro uccelli rari e lei ne aveva nostalgia, così lui ha commissionato la costruzione di questo percorso e ne ha affidato la manutenzione ai monaci.»

«Sembra che possano prendere vita.» Sono meravigliata dall’intensità dei colori. Probabilmente li ritoccano ogni anno perché restino così accesi. Però io non sono una da sentieri coperti, ho bisogno di stare tra le piante, così la mia pelle assorbe la luce del sole.

Alla curva successiva esco dal percorso e mi dirigo nel campo di fiori, circondandomi di peonie di tutti i colori. Inspiro a fondo e inalo il loro profumo, e, sotto, quello della terra. Non so se tutti gli shénnóng-shī abbiano questa affinità naturale con le piante o se sia una caratteristica unica delle doti di mia madre, ma è qui che ho la certezza che una parte dei vecchi dei è ancora con noi.

Apro gli occhi e vedo che Kang mi sta ancora osservando dal percorso, con un’espressione strana.

«Finalmente mi sento in grado di respirare» gli grido, incapace di contenere la gioia che provo nell’essere in mezzo a cose vive, non più rinchiusa tra muri di pietra.

Con cautela, anche lui fa un passo fuori dal sentiero, poi cammina tra i fiori esitante, come se temesse di rovinarli.

«Non sono così fragili come pensi.» Lo prendo in giro afferrando uno stelo e agitando il fiore nella sua direzione, facendolo sussultare. «Si piegano, ma non si spezzano facilmente. Puoi radere le piante al suolo o bruciarle, ma alcune torneranno sempre l’anno successivo, e quello dopo ancora.»

Mi ricordo quanto ho pianto quando hanno dato fuoco ai frutteti e ai giardini, mi pareva di sentir morire gli alberi, e Shu è rimasta al mio fianco, anche quando piagnucolavo nel letto di notte. Mi bisbigliava quello che ci aveva detto la mamma, che sarebbero tornati, ed era più facile credere a quelle parole se uscivano dalla bocca di mia sorella.

Mi schiarisco la voce, cercando di attingere invece all’imperturbabilità di mio padre.



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