A Shadow in the Ember by Jennifer L. Armentrout

A Shadow in the Ember by Jennifer L. Armentrout

autore:Jennifer L. Armentrout [Armentrout, Jennifer L.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins


24

Il mio cuore tuonava, le mani mi scivolarono via dal bordo della vasca e ricaddero nell’acqua che si stava raffreddando. «Dici sul serio?» sussurrai.

«Sì.»

Inspirai più volte. «Percepisci le mie emozioni?»

«Al momento, solo incredulità.»

«La…» Ringraziai il cielo di essere seduta. «La trovo una capacità davvero invadente.»

«Lo è» concordò Ash appoggiando da parte la brocca. Poi rimase immobile, e anche io. «Per questo è raro che la usi intenzionalmente. Ma a volte i mortali o persino gli dei provano emozioni tanto forti che non posso evitare di avvertirle. È quel che è successo quando ho posato gli occhi su di te: le tue emozioni mi hanno raggiunto prima che potessi bloccarle. Ho capito subito che sembravi solo essere d’accordo con quel che stavi facendo, ma in realtà non lo eri.»

Che cosa hai fatto, Sera?

Mi rispose l’eco del grido di panico di mia madre. Chiusi gli occhi quando la consapevolezza mi investì. Sir Holland si sbagliava e mia madre aveva ragione, come l’aveva sempre avuta quella vocina insidiosa dentro la mia testa: era stata davvero colpa mia.

Sentii una pressione tremenda alla gola e al petto. Scossi la testa: no, non era vero. Non era stata solamente colpa mia. Riaprii gli occhi: «Avevo… avevo paura. Stavo per sposare il Primordiale della Morte». Ora avevo la voce roca. «Ovvio che ero ansiosa, che mi sentivo senza speranza. Non avevo nessun controllo su quel che stava succedendo. Ma ero lì. Ero lì lo stesso.» E quel che stavo dicendo era tutto vero. «Sapevo che cosa ci si aspettava da me, e volevo farlo. Sei tu quello che non lo ha fatto.»

Lui non rispose, ma mi sentii il suo sguardo puntato sulla schiena. «È così. Non l’ho fatto. Non volevo una Consorte che si sentisse costretta a stare con me. E che tu fossi disposta o meno a portare a termine quel compito non cambiava il fatto che non era una tua decisione, e non lo era mai stata.»

«Onorare il patto è una mia decisione» ribattei.

«Davvero?» Adesso Ash aveva un tono di sfida. «La tua famiglia ti avrebbe permesso di rifiutarti se avessi voluto? Di rifiutare un Primordiale? Mi stai dicendo che eri nella posizione di tirarti indietro, che non esistevano aspettative che ti erano state inculcate a forza fin dalla nascita? Non hai mai avuto la possibilità di acconsentire di tua volontà.»

Dei. Aveva ragione, e lo sapevo. Lo avevo sempre saputo. Ma lui era l’ultima persona che mi sarei aspettata potesse capirlo, e l’ultima che mi aspettavo se ne curasse, soprattutto dato che era stato proprio lui a concepire quel patto. Tuttavia, questo non cambiava nulla: né quello che il patto aveva significato per il regno, né quello che era iniziato con la mia nascita, né quello che dovevo fare io.

Aprii la bocca, ma la richiusi quando mi accorsi di provare un’emozione nuova: rispetto. Per lui. Per l’essere che avrei dovuto uccidere per la salvezza del mio regno. Per il Primordiale che senza volerlo era diventato la causa di tutta la mia sofferenza. Eppure, come avrei



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