Blood and Honey by Shelby Mahurin

Blood and Honey by Shelby Mahurin

autore:Shelby Mahurin [Mahurin, Shelby]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788830524279
editore: HarperCollins Italia


UN PUGNALE D’OSSO

Lou

Deveraux diceva che dovevamo partire subito. Con quella catasta di cadaveri ammonticchiati fuori da Beauchêne, era solo questione di tempo prima che qualcuno avvertisse le autorità locali. Dovevamo essere molto, molto lontani da lì prima che succedesse. Per fortuna Deveraux non dormiva come una persona normale, quindi andò subito a mettere i finimenti ai cavalli.

Purtroppo mi consigliò di accompagnarlo.

Il carro dondolò sotto di noi quando Deveraux fece avanzare i cavalli.

Uno dei gemelli conduceva quello dietro di noi. Il carro d’ambra, l’aveva chiamato Claud. Non mi importava del suo nome. Mi importava solo che in quel momento Reid era lì dentro e io no.

Reid e Coco. Avrei dovuto essere felice che andassero d’accordo.

Invece no.

Mi strinsi nella coperta e guardai le stelle. Claud ridacchiò. «Una couronne per i tuoi pensieri, piccola?»

«Avete una famiglia, Monsieur Deveraux?» Le parole uscirono da sole e mi venne voglia di tapparmi la bocca con la mano.

Con uno sguardo carico di significato, come se si aspettasse quella domanda, lui portò i cavalli al trotto. «Sì. Ho due sorelle maggiori. Creature terrificanti, non c’è che dire.»

«E… genitori?» domandai, stranamente curiosa.

«Se mai li ho avuti, non me li ricordo.»

«Quanti anni avete?»

Fece un altro risolino e mi guardò negli occhi. «Che domanda scortese.»

«Che risposta insopportabilmente vaga.» Quando il suo risolino divenne una risata, cambiai tattica. Strinsi gli occhi. «Perché siete così interessato a me, Deveraux? Sapete che sono sposata, vero?»

Si asciugò una lacrima dall’occhio. «Cara figliola, non sono un pervertito…»

«Cos’è, allora? Perché ci aiutate?»

Strinse le labbra e ci pensò su. «Forse perché il mondo ha bisogno di un po’ meno odio e di un pochino più d’amore. È una risposta sufficiente?»

«No.» Alzai gli occhi al cielo, incrociai le braccia e mi sentii petulante. Un attimo dopo mi voltai verso di lui. «Siete mai stato innamorato?»

«Ah.» Scosse la testa. «L’amore. Il più sfuggente dei compagni. In tutti i miei anni devo confessare di averlo trovato solo in due occasioni… La prima volta si trattava di un giovane pastore caparbio che somigliava molto al tuo Reid, e la seconda… be’, quella ferita non è ancora guarita completamente. Sarebbe sciocco riaprirla.»

In tutti i miei anni. Era una strana espressione per un uomo che ne dimostrava meno di cinquanta.

«Ma quanti anni avete?» chiesi di nuovo, stavolta a voce più alta.

«Molti.»

Proprio strano. Lo fissai. «Cosa siete?»

Ridacchiò. «Be’… sono e basta.»

«Non è una risposta.»

«Certo che lo è. Perché dovrei limitarmi per rispondere alle tue aspettative?»

Il resto della conversazione – anzi, il resto della notte – passò in maniera altrettanto frustrante. Quando il cielo si schiarì dal nero al grigio e a un rosa brillante, non ero più vicina a conoscere il mistero di Claud Deveraux.

«Siamo quasi a Cesarine, piccola.» Mi diede un colpetto sulla spalla e indicò a est, dove spirali di fumo risalivano dai camini nel cielo dorato dell’alba. Tirò delicatamente le redini e fece rallentare i cavalli. «Non oso avvicinarmi più di così. Sveglia i tuoi compagni. Anche se il suo alloggio è andato a fuoco, credo che Madame Labelle abbia dei contatti in città.



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