Una piccola città testarda by Andrew Harding

autore:Andrew Harding [Harding, Andrew]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-01-15T00:00:00+00:00

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Sulla collina di Rakove, i russi hanno appena lasciato andare Svetlana, Petya e Misha. Escono dal loro cancello, passano davanti ai soldati e al cane Zhulik, ormai silenzioso, ancora incatenato in un angolo. Il cancello del loro vicino si è staccato dai cardini, preso a calci dalle truppe russe. Girano a sinistra e camminano tutti insieme in un paesaggio di grigi tenui e gialli pallidi, lungo il sentiero accidentato che porta oltre il cimitero e giù per la collina.

Da qualche parte nelle vicinanze, un lanciarazzi multiplo, un Grad, sta sparando verso la città. Ogni missile passa sopra di loro con un sibilo cadenzato. A Svetlana fanno male le gambe. E anche la schiena. Petya cammina lentamente dietro di lei, grattandosi il viso non rasato. Un blindato passa rombando.

Svetlana pensa ai soldi. Cosa succederà se la loro casa verrà distrutta? I precedenti, vecchi proprietari vivevano lì da prima della Grande Guerra Patriottica. Una volta le raccontarono, poco prima di trasferirsi, che i nazisti avevano scelto Rakove come base; avevano messo il loro quartier generale in una casa vicina al burrone e utilizzato la cantina del loro casolare come magazzino per le munizioni. Sembrava che la storia si stesse ripetendo.

Petya non ha ancora ricevuto la pensione. E Svetlana ha rinunciato alla speranza di riuscire a districarsi dalla burocrazia necessaria per ottenere la sua. Avevano venduto una delle loro ultime mucche un anno fa, solo per pagare una multa a un funzionario di un labirintico ufficio di Odesa.

Girano a destra appena oltre le mura di una casetta solida, squadrata e quasi senza finestre. È la casa degli Zegurov. Nei caldi pomeriggi estivi, si può vedere il loro vicino Mikhail Zegurov, a petto nudo e abbronzato, con i capelli grigi aggrovigliati che gli scendono fino alle spalle, con tutto il peso sull’unica gamba buona, che brandisce una falce nel campo lì sotto come un folle ballerino di danza classica. Ma per la maggior parte del tempo, la coppia è diventata invisibile. La moglie non esce più, nemmeno per prendere il latte da vendere in città. La gente del villaggio mormora che sia un’alcolizzata. Il suo uomo una volta era nell’esercito, ha combattuto in Afghanistan. Nel corso degli anni, la rozza recinzione che circonda la loro casa e il giardino è stata puntellata con secchi di plastica, un pallet di legno, rottami di metallo e pietre. È difficile capire come qualcuno possa ancora entrare o uscire.

Eccoci qui, pensa Svetlana. Vecchi, poveri e dimenticati. Un arcipelago di pensionati senza pensione. E ora la guerra.

Lo sparo del proiettile di un cecchino riecheggia sulle pareti del casolare. È uno dei nostri o dei loro? In lontananza, dall’altra parte dell’ampio fiume Buh Meridionale parzialmente ghiacciato, sentono il ronzio degli elicotteri che diventa sempre più forte. Più vicino, nei pressi della strada principale, uno sfarfallio arancione alla stazione di servizio gli dice che qualcosa sta andando a fuoco.

Svetlana e i suoi due uomini si precipitano giù per la collina per raggiungere altre due famiglie che si sono rifugiate in una cantina profonda non lontano dall’ufficio postale.

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