Uno strano destino by Liliana Segre

Uno strano destino by Liliana Segre

autore:Liliana Segre [Segre, Liliana]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-04-04T22:00:00+00:00


Le donne coraggiose dell’Iran

29 settembre 2022

Cara Senatrice Liliana Segre,

osservo le proteste in Iran dopo la morte di Mahsa Amini, che era stata arrestata e brutalizzata perché non indossava correttamente il velo. Questa reazione popolare mi dà speranza, lei che cosa ne pensa?

F. G.

Purtroppo non sono un’analista in grado di prevedere se queste manifestazioni porteranno a un reale cambiamento. Se da un lato abbiamo visto finora donne coraggiose scendere in piazza bruciando il loro hijab o togliendoselo dal capo, dall’altro lato il regime ha silenziato le principali piattaforme social attraverso cui la protesta si propaga e ha messo in atto una feroce repressione che ha già causato numerose vittime.

Da parte mia voglio esprimere cordoglio e totale solidarietà verso queste giovani in lotta per i diritti, e verso gli amici, i fratelli, i concittadini che le sostengono. Non possiamo restare indifferenti al loro grido. Come ha scritto la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, «le figlie dell’Iran si stanno sollevando per chiedere l’uguaglianza, il rispetto dei loro diritti e delle loro libertà, la fine dell’oppressione. Sono le giovani e coraggiose donne a guidare la carica». E ancora, ha aggiunto: «Dall’Eurocamera voglio dirvi che non siete sole. Mahsa Amini aveva ventidue anni. Ricordatevi di lei».

Mi ha anche colpito quanto accaduto la settimana scorsa a Christiane Amanpour. La giornalista della Cnn, figlia di una britannica e di un iraniano, avrebbe dovuto intervistare il presidente della Repubblica islamica, Ebrahim Raisi, a New York, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, ma all’ultimo lui non si è presentato perché Amanpour si è rifiutata di indossare il velo. La sedia del presidente è rimasta vuota, come ha mostrato in una foto la giornalista. Quest’ultima ha anche spiegato che quella di Raisi era una pretesa del tutto inconsueta, dato che l’intervista si sarebbe dovuta svolgere in territorio americano. «Siamo a New York – ha detto Amanpour – dove non c’è legge o tradizione che riguardi il velo. Nessun precedente presidente iraniano aveva fatto una simile richiesta se l’incontro avveniva fuori dal suo Paese.» In diversi ci siamo subito ricordati di quando, nel settembre 1979, alla fine di un’intervista che in quel caso si svolse in Iran, Oriana Fallaci si tolse il chador davanti all’ayatollah Khomeini. Un gesto audace diventato simbolico.

Oggi le donne e gli uomini iraniani scesi in piazza chiedono supporto alla comunità internazionale. E noi dobbiamo essere solidali. Innanzitutto per loro, per la loro libertà calpestata. Inoltre, i diritti si sostengono sempre gli uni con gli altri. Se oggi chiudiamo gli occhi verso l’Iran – o verso l’Afghanistan, di cui sembriamo esserci dimenticati – li chiuderemo anche in Europa e in Italia.

Poco tempo fa un think tank vicino al premier ungherese Viktor Orbán ha presentato un report al Parlamento di Budapest in cui si dice che troppe donne istruite abbassano il tasso di natalità e svantaggiano gli uomini. Per quanto mi riguarda, ho già raccontato come lo studio prima e il lavoro poi mi abbiano salvato in momenti molto difficili della mia vita. Ho anche conosciuto sulla mia pelle il piano inclinato su cui si scivola quando i diritti iniziano a essere limitati.



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