Unravel the dusk by Elizabeth Lim

Unravel the dusk by Elizabeth Lim

autore:Elizabeth Lim [Lim, Elizabeth]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-07-02T12:00:00+00:00


CAPITOLO 20

Quando il monaco mi vide, due sopracciglia scure come l’inchiostro schizzarono all’insù, increspandogli la fronte ampia.

«Quelli come voi non sono i benvenuti qui» esordì, facendomi cenno di allontanarmi dalle porte del tempio. «Andatevene adesso, prima che arrivi il mio maestro e vi bandisca, condannandovi alle fosse ardenti di…»

L’ultima cosa di cui avevo bisogno era che mi venisse ricordato in che cosa mi stavo trasformando. «Convocate il vostro maestro» dissi, interrompendolo. «Sono venuta a parlare con lui.»

Il monaco aprì la bocca per protestare, ma poi notò Edan alle mie spalle.

«Tu!» gridò. «Nemmeno a te è permesso tornare qui. Il maestro Tsring ha espressamente…»

Come me, Edan non era dell’umore per sopportare i giochetti del guardiano. Scansò il giovane monaco e io lo seguii.

Il monaco ci corse dietro, lanciando occhiate ammonitrici in direzione di Edan. «Quando saprà che sei tornato, Gen, sarai nei guai.»

Edan e io lo ignorammo e proseguimmo lungo il corridoio. Il Tempio di Nandun era antico e la sua struttura era stata scavata nelle viscere del monte con una tale maestria che era impossibile capire dove finiva il tempio e dove iniziava la montagna. Superammo diverse camere, di tanto in tanto occupate da qualche accolito del maestro con gli occhi mezzi chiusi per la concentrazione.

«Stanno praticando la magia?» domandai a Edan.

«Molti sì.»

Sollevai lo sguardo su un prugno solitario in uno dei cortili scoperti. «Come fa a fiorire in questa stagione e a questa altitudine?»

Edan mi accompagnò sotto i suoi rami. «Nandun trovò riparo sotto un prugno in fiore» spiegò. «È la magia a tenerlo in vita qui. I discepoli fanno a turno per prendersene cura e fiorisce sempre, anche nel cuore dell’inverno.»

«I boccioli di prugno sono i primi fiori a sbocciare dopo l’inverno» ricordai. «Sono un simbolo di speranza e purezza.»

Ne colse uno e me lo sistemò fra i capelli, come aveva fatto durante i nostri viaggi con il fiore selvatico blu che ora tenevo pressato nel mio album da disegno. «E dei nuovi inizi» aggiunse Edan a bassa voce.

Trovammo il maestro Tsring che meditava in giardino. Aveva gli occhi chiusi e non fece cenno di averci sentito arrivare.

Imitando i movimenti di Edan, mi sedetti a terra a gambe incrociate e aspettai.

Il maestro Tsring pareva così vecchio e fragile che sembrava quasi che le vesti lo inghiottissero: i pantaloni gli stavano larghi, gli orli scoloriti dal tempo. Le spalle erano scarne e disegnavano una figura esile. Eppure, quando parlò, la sua voce risuonò decisa.

«Mi hai disubbidito, Gen» disse. Spalancò gli occhi e le pupille fiammeggiarono come tizzoni ardenti. «Ti avevo proibito di abbandonare il tempio.»

Edan appoggiò la fronte a terra in un gesto carico di rimorso. «Perdonatemi, maestro. È nel vostro pieno diritto espellermi.»

«Infatti!» sbuffò il maestro Tsring. «L’audacia di voi giovani stregoni…»

«… è imperdonabile» Edan terminò la frase per lui. «Tuttavia, vi imploro di non punire la mia compagna. Lei…»

«So bene chi è» tagliò corto l’anziano, con fare irritato. «Anche se in tutte queste settimane non ne hai parlato, so riconoscere il bacio del demone su di lei. Arrechi al tempio un grave danno portandola qui.



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