Urania 0274 - La guerra delle macchine by Kijè Lieutenant

autore:Kijè Lieutenant [Lieutenant, Kijè]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: PIPPO
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Fra pochi giorni, certamente, quei cartelli sarebbero stati ritirati, e i beni delle vittime trasportati altrove. Coloro che passavano davanti a quegli avvisi, e a tanti altri dello stesso tenore, potevano meditare sulla sorte riservata ai ribelli.

L'automa introduttore doveva essere stato staccato, poiché la porta s'apri, quando Morton la spinse con una spalla. La richiuse e la bloccò, poi mosse qualche passo nella solitudine delle sale.

In tale modo il destino, insensibile, distribuiva vergogna, dolore e morte. Degli uomini che l'avevano seguito, non ne restava nemmeno uno. E anche lui, adesso, si sentiva combattuto dall'incertezza.

Con le mani alzate, volse gli occhi verso il Sole che splendeva soltanto nel suo ricordo.

Le preghiere, trasmesse di generazione in generazione, gli ritornarono alle labbra:

Sole, astro potentissimo riversa la gloria del tuo nome sulle nostre anime oscure

Protettore delle nostre vite, riportaci alla superficie

Astro potentissimo, padrone della luce e delle ombre, riportaci alla superficie

Noi andremo a combattere sotto le tue leggi e per il tuo nome

La memoria umana era corta, e gli uomini ponevano le loro gioie nell'avvenire. Soltanto i più sottili fra loro cercavano di connettere i tre aspetti del tempo. La risonanza del suo nome si sarebbe estinta a poco a poco.

Alle sue spalle, la parete si animò. La voce dell'informatore ruppe il silenzio.

- Gli ultimi ribelli, che erano fuggiti alla superficie, sono stati annientati. I loro capi sono morti in combattimento. Per un supremo rispetto al coraggio, i loro corpi sono stati cremati davanti all'immagine del Sole, e le loro ceneri disperse. Vittoria all'Eternità!

Morton trasalì, e con improvvisa decisione, prese il suo mantello, se lo buttò sulle spalle, e scesé verso le strade di vetro.

Jill scivolò fuori della camera dalla quale Reeves era appena uscita In una delle sale più grandi, un gruppo di capitani stava intorno a una larga piscina, dove l'acqua gorgogliava fra le pareti di pietra verde che vi si riflettevano.

Giovani donne vi si tuffavano, insieme con alcuni ufficiali. I lunghi capelli fluttuavano nell'acqua come alghe. Tra grida e richiami, si levavano risate di gioia.

Con infinita precauzione, attenta a non farsi notare, Jill sollevò dai divani i mantelli di seta e le cinture alle quali s'agganciavano i pugnali. Staccò il fiocco d'oro che tratteneva una delle armi, e nascose il pugnale sotto il suo vestito d'argento. Poi, tornata nella stanza, fece scivolare il pugnale sotto un cuscino e attese.

Poco tempo dopo, Reeves ritornò.

Sganciò i fermagli d'oro del mantello, e gettò l'indumento su un divano. L'uomo guardò Jill, e si disse che era sempre più bella.

Gli occhi verdi e profondi della donna gli suscitavano sempre impeti di profondo desiderio. Si sbarazzò delle armi.

- Allora, hanno ritrovato il còrpo di Morton? - domandò lei, ritraendo un piede sul quale Reeves aveva posato la mano per una carezza.

- Fortunatamente non si sa la verità. Ho preso un corpo qualsiasi: cosa che, naturalmente, il servizio d'informazioni non ha diffuso e che l'Eternità non sospetta nemmeno.

- E com'è possibile?

- La faccia del cadavere era irriconoscibile. Io avevo ritrovato la pistola di Morton e l'ho messa fra le mani di quel corpo.

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