Vendetta per amore (Gentlemen of Disrepute vol.03) by Margaret McPhee

autore:Margaret McPhee
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Serie Gentlemen of Disrepute vol. 03 I GRS
pubblicato: 2013-12-28T16:00:00+00:00

Misbourne attese che la porta si chiudesse prima di aprire bocca. «Avete rovinato mia figlia, Mr. Knight.»

«Sono consapevole della situazione.» C'era un solo modo per salvare la reputazione di Marianne e Rafe sapeva bene quale fosse.

La porta si spalancò e il Visconte di Linwood irruppe nella stanza come una furia.

«Lurido mascalzone! Vi sfiderò a duello, per ciò che avete fatto a mia sorella.»

«Uscite, Francis» gli ordinò in tono gelido suo padre. «Stiamo risolvendo la situazione.»

«Non vorrete dire che...»

«Vi ho detto di uscire» ripetè Misbourne con espressione glaciale.

Linwood gli lanciò un'occhiata colma di risentimento, poi se ne andò.

«Ignoratelo» disse Misbourne.

«Immagino che vorrete sfidarmi a duello pure voi» mormorò Rafe. Una parte di lui si augurava che quel bastardo lo facesse, l'altra sapeva che una soluzione del genere sarebbe stata inaccettabile, innanzitutto per lui. Per quanto odiasse Misbourne, infatti, non tollerava l'idea che la reputazione di Marianne andasse in frantumi e il suo nome fosse motivo di dileggio per l'alta società. Per lei sarebbe stata la rovina.

«E necessario che lo faccia?» gli domandò il conte.

«Soltanto se siete contrario a concedermi la mano di vostra figlia.»

«Disporrò in modo che il matrimonio venga celebrato mercoledì prossimo, il giorno del compleanno di Marianne» decretò Misbourne. «Presumo vi rendiate conto quanto sia necessario affrettare i tempi e concludere la faccenda in modo discreto.» Versò del brandy in due bicchierini e ne porse uno a Rafe, il quale tuttavia lo rifiutò.

«Faremo meglio a tornare di là, se non vogliamo dare adito a pettegolezzi inutili» ribatté in tono glaciale.

«Avete ragione» ammise Misbourne. «Dobbiamo salvare le apparenze.»

***

«Non posso sposarlo!» esclamò Marianne, dopo che suo padre ebbe annunciato le novità alla famiglia, l'indomani mattina, al tavolo della colazione.

«Eppure sembrava che ti piacesse molto, ieri sera, nel mio studio.»

Lei arrossì. «E stato solo un bacio, niente di più.» Mentiva, naturalmente. Era stato ben più di un bacio. Tra lei e Rafe era accaduto qualcosa che le aveva fatto dimenticare il decoro, il pudore, il passato e le antiche paure. Tra le sue braccia si era sentita viva, vibrante e invincibile, insomma una donna molto diversa da com'era sempre stata.

«Solo un bacio, Marianne?» Sua madre aggrottò un sopracciglio. «Né io né tuo padre siamo ciechi.»

«In ogni caso, anche solo restare da sola con Rafe Knight nel mio studio ti ha compromessa in modo irreparabile» aggiunse il conte con calma. «Knight non è un pivello. Era consapevole del rischio che correva.»

Un rischio molto più grave di quanto suo padre credeva, pensò Marianne.

«Il codice d'onore gli impone di riparare.»

«Non capite.» Marianne guardò i suoi familiari. Tutti e tre avevano la faccia scura, ma nessuno di loro sapeva che Rafe era il brigante sul quale il conte aveva messo una taglia da capogiro. Lui e suo padre si odiavano al punto da volere la testa l'uno dell'altro. Indipendentemente da ciò che Marianne provava per Rafe e da quanto gli sorridesse l'idea di sposarlo, sapeva che farlo sarebbe stato troppo pericoloso. Si sarebbe trovata tra due fuochi, divisa tra l'amore filiale e quello coniugale.

«Capisco benissimo» obiettò suo padre, senza minimamente rendersi conto di quanto fosse lontano dalla verità.

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