Viaggio nel mondo del paranormale by Piero Angela

Viaggio nel mondo del paranormale by Piero Angela

autore:Piero Angela [Angela, Piero]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-16T18:08:36+00:00


12 - Yogi e fakiri

Yogi e controllo cardiaco

Come sempre il problema è naturalmente di sapere se

certe cose sono davvero state accertate, se sono state osservate sotto controllo, oppure no. E, eventualmente, come è stato fatto il controllo e da chi. Entriamo quindi in argomento e cominciamo proprio dagli yogi e dai fakiri.

- ” Prof. Miller, lei ha studiato i vari rapporti scientifici fatti finora sugli yogi: ritiene che essi abbiano davvero la capacità di dominare certe attività interne del loro corpo? ”

- ” Penso che gli yogi, attraverso la meditazione trascendentale e altre tecniche, riescano probabilmente a ridurre lo stress, e a dare sollievo ai sintomi collegati. Al di là di questo, la portata di queste tecniche deve ancora essere provata. ”

- ” Ma pare che certi yogi riescano a fermare il loro battito cardiaco? ”

- ” Ciò avviene solo in apparenza: in realtà si tratta di una simulazione. La tecnica consiste in questo: essi respirano profondamente e creano una pressione all’interno del torace, facendo collassare le vene che riportano sangue al cuore. Così si ha l’impressione che il battito e il polso scompaiano per mezzo minuto. ”

- ” Ci sono degli yogi che riescono a accelerare o rallentare il loro ritmo cardiaco, molto più di quanto noi possiamo farlo? ”

- ” Sì, ma le osservazioni scientifiche sono così rare che è possibile che si tratti di individui che hanno semplicemente una situazione cardiaca anormale, più facilmente influenzabile della nostra. ”

Una di queste osservazioni riguarda uno yogi che riusciva, molto rapidamente, a portare le sue pulsazioni cardiache a

300 battiti al minuto.

E’ certamente un fatto notevole, ma può essere definito un fenomeno ” paranormale “?

Ricordo che un giorno ero in uno studio per una trasmissione televisiva sulle capacità cardiache umane, e il regista aveva collocato su dei volontari dei microtrasmettitori che segnalavano il bip-bip delle loro pulsazioni attraverso un

altoparlante. In questo modo si potevano ” ascoltare ” le variazioni del battito cardiaco in varie situazioni (sotto sforzo, o sotto emozione).

Uno dei volontari fu a un certo punto chiamato in causa e fu aperta la sua ” linea ” per ascoltare i battiti: rapidamente, da 70 pulsazioni passò, per l’emozione, a 170…

Lo yogi è arrivato a 300? Bene. Questo però non sembra uscire dall’ambito di una naturale capacità psicofisiologica, del tipo di quella che si può ottenere con la simulazione mentale o con il bió-feedback.

Questi casi rari, del resto, sembrano indicare particolari condizioni cardiache in questi soggetti, e anche una particolare influenzabilità, come diceva il prof. Miller. Infatti ogni individuo, lo sappiamo, è diverso e reagisce in modo diverso: ricordo che a Capo Kennedy, durante le partenze dei voli Apollo, l’altoparlante della NASA dava, tra gli altri dati, i ritmi cardiaci degli astronauti: c’era spesso una differenza notevole, nelle loro pulsazioni. Durante il lancio dell’Apollo 9, per esempio, un astronauta aveva 140 battiti al minuto, un altro solo 65…

Del resto anche il cuore, come ogni altro organo, è fisicamente diverso in ogni individuo. Coppi, che possedeva un

cuore da grande atleta, aveva solo 35 pulsazioni al minuto, cioè circa la metà della norma.



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