Voci dalla strada by Philip K. Dick

Voci dalla strada by Philip K. Dick

autore:Philip K. Dick [Dick, Philip K.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-347-1369-3
editore: Fanucci
pubblicato: 2016-12-17T21:00:00+00:00


Al crepuscolo imboccarono la statale litoranea verso San Francisco. C’erano poche macchine sulla strada; una vuota distesa di cemento grigio si stendeva davanti e dietro alla piccola Studebaker. Il terreno digradava desolato verso l’oceano, ricoperto da verdi sterpaglie. Un vento freddo soffiava attraverso i cespugli trascinando frammenti di vecchi giornali, foglie e rametti, facendo rotolare lattine rugginose di birra e detriti giù per il pendio scosceso, fino all’acqua color piombo. Ogni tanto dei cartelli con su scritto divieto di scarico alleviavano la monotonia. Sulla destra le linee ricurve del telegrafo ondeggiavano sinistre. Uniformi colline di un color marrone bruciato si stendevano sul lato opposto all’oceano e si perdevano nel buio incombente. Non si vedeva essere vivente.

«È triste da queste parti» osservò Hadley.

Marsha ne convenne, mentre manovrava abilmente il volante. «A parte quello» disse indicando davanti.

Solo e abbandonato, un camion era parcheggiato su una collinetta di terra a lato della strada. Un grosso cartello dipinto a mano diceva UOVA FRESCHE 59 CENT LA DOZZINA, e sventolava tristemente al vento della sera. Un uomo e un ragazzo stavano caricando ceste di uova sul retro del camion; ormai per loro la giornata era finita. Le loro sagome si distinguevano appena nell’oscurità. Attorno al camion il vento aveva ammucchiato uno strato di rifiuti alto fino alla caviglia. Bianca sporcizia urbana che era stata espulsa dalle macchine di passaggio, e poi raccolta dal vento dell’oceano.

Mentre osservava il camion che rimaneva indietro, Hadley si sentì sopraffare dalla depressione. La spettrale, desolata linea costiera lo innervosiva; l’uomo e il ragazzo che si affannavano in silenzio a raccogliere le uova non vendute erano il simbolo della futilità di ogni sforzo. Senza dubbio i due erano stati lì tutto il giorno, mentre auto lussuose sfrecciavano accanto.

«Chissà se ne hanno venduta qualcuna» rifletté ad alta voce. Per lui quell’uomo solitario e suo figlio rappresentavano tutti quelli di cui si preoccupava, tutti i deboli, gli indifesi, gli oppressi che aveva a cuore. La gente inerme che Marsha aveva cancellato con un gesto della mano.

«Lo stesso prezzo dei supermercati della città» osservò Marsha. «Roba per babbei.» Infilò la seconda quando la strada cominciò a salire. «Gli automobilisti cercano sempre di acquistare fuori città, e la gente di campagna li frega alla grande.»

«Non mi piace questo posto» disse Hadley. «È così dannatamente deserto. E se la macchina avesse un guasto?»

«Non succederà» rispose tranquilla Marsha.

«Ma potrebbe succedere. Potremmo rimanere bloccati qui; chi diavolo verrebbe a cercarci? Nessuno. Magari resteremmo qui per sempre. È come scivolare in un crepaccio nel terreno.»

«Un giorno» replicò Marsha «qui sarà tutto costruito. Casette suburbane tipo ranch californiano, con Chrysler parcheggiate davanti, o magari Ford. Tante piccole case a un piano, tutte uguali.»

Stavano entrando a San Francisco. Sulla destra c’era un lungo parco, sulla sinistra una fila di alberi, e al di là l’oceano.

«Questo è un circolo sportivo» gli spiegò Marsha. «Per i ricchi colonnelli del Presidio. Così la plutocrazia può avere un posto per giocare a golf.»

Gli alberi erano pozze nere di ombra. Nel cielo viola carico sopra di loro cominciavano ad apparire le stelle.



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