Wilson F. Paul - 1981 - La fortezza by Wilson F. Paul

Wilson F. Paul - 1981 - La fortezza by Wilson F. Paul

autore:Wilson F. Paul [Wilson F. Paul]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Horror
ISBN: 9788804348481
editore: Mondadori
pubblicato: 1991-05-14T22:00:00+00:00


20

Si sedette a una certa distanza dalla finestra. Da lì poteva sentire il resto della conversazione che si svolgeva sotto, ma Magda non lo avrebbe visto, se avesse alzato la testa. Prima, aveva commesso un errore: nella fretta di ascoltare, si era appoggiato al davanzale. Lo sguardo all'insù di Magda lo aveva colto di sorpresa. A quel punto, aveva deciso che un attacco frontale fosse la cosa migliore, ed era sceso a raggiungere i due.

Le voci si interruppero. Quando sentì che le ruote cigolanti della sedia a rotelle si mettevano in movimento, lui sporse la testa e li guardò ripartire. Magda spingeva la sedia, e sembrava calma, nonostante l'inferno interiore che doveva provare. Lui azzardò un'ultima occhiata. Vide Magda girare l'angolo e scomparire.

D'impulso, lui corse alla porta e uscì nel corridoio vuoto. Tre lunghi passi, e arrivò alla camera di Magda. La porta era aperta. Andò direttamente alla finestra. Lei era sul sentiero per la passerella; stava ancora spingendo suo padre.

Gli piaceva guardarla.

Magda lo aveva interessato sin dal primo incontro sull'orlo del burrone, quando lo aveva affrontato con calma assoluta, pur continuando a stringere un sasso nella mano. E più tardi, quando nell'atrio della locanda si era rifiutata di cedergli la stanza, e lui l'aveva vista per la prima volta alla luce, davanti a quegli occhi che brillavano aveva capito che una parte delle sue difese stavano cedendo. Occhi castani da cerbiatta, guance deliziosamente rosee: sì, gli piaceva molto. Quando sorrideva, era deliziosa. Lo aveva fatto una sola volta in sua presenza, piegando gli angoli degli occhi e mostrando denti bianchi, regolari. E i suoi capelli... Le poche ciocche che lui era riuscito a vedere erano di un ricco color castano. Doveva essere splendida, coi capelli sciolti.

Ma non si trattava solo di attrazione fisica. Era fatta di un'ottima stoffa, quella Magda. Lui la guardò accompagnare suo padre al portone e consegnarlo alla guardia. Il portone si chiuse, e lei restò sola all'estremità della passerella. Quando si voltò e si incamminò, lui si spostò al centro della stanza, per non farsi vedere. Rimase a scrutarla da lì.

Fantastica! Guarda come si allontana dalla fortezza! Sa che tutte le paia di occhi della fortezza sono puntate su lei, che in questo momento dieci o venti uomini la stanno spogliando e violentando mentalmente. Eppure cammina a spalle diritte, con un passo né affrettato né indolente. È perfettamente composta, come se avesse appena consegnato un pacco e si accingesse a consegnarne un altro. E invece, avrebbe voglia di mettersi a urlare di dolore e paura.

Lui scosse la testa, in muta ammirazione. Aveva imparato da molto tempo a circondarsi di un manto di calma impenetrabile. Era quel meccanismo mentale a tenerlo isolato, a impedirgli di intrecciare rapporti troppo intimi, a ridurre le possibilità di reazioni impulsive. Gli permetteva una visuale chiara, serena, spassionata, di tutto e di tutti, anche quando attorno a lui infuriava il caos.

Si rese conto che Magda era una delle rare persone capaci di penetrare il suo manto, di provocare tempeste nella sua calma.



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