Yates Richard - 1969 - Sotto una buona stella by Yates Richard

autore:Yates Richard [Yates Richard]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, War & Military, Classics
ISBN: 9788875216429
Google: z-JeDwAAQBAJ
editore: Minimum Fax
pubblicato: 2014-11-19T23:00:00+00:00

Verso la fine della quarta settimana prese in considerazione l’idea di telefonare all’ufficio di Sterling a New York per informarsi, con discrezione, se avevano avuto sue notizie, e per chiedere se avessero un indirizzo dove poterlo raggiungere in Inghilterra. Ma la scartò, dopo aver rimuginato per più di un giorno ed essere arrivata, tre o quattro volte, a sollevare la cornetta e cominciare a comporre il numero.

Fu solo alla quinta settimana, in una giornata piovosa, che decise di non poterne più. Quando il postino tornò indietro sotto la pioggia senza aver lasciato niente nella cassetta, lei si sistemò davanti al telefono con accanto un pacchetto nuovo di sigarette per farsi coraggio.

Prima di allora aveva chiamato il suo ufficio un’infinità di volte, e si era sempre trattato semplicemente di chiedere: «Il signor Nelson, per piacere», alla centralinista, poi sentire la sua segretaria che diceva: «Ufficio del signor Nelson», e quindi sentire Sterling. Adesso non sapeva da che parte cominciare.

«Vorrei... vorrei parlare con la segretaria del signor Nelson», disse alla centralinista.

«Il signor Nelson non è più qui».

«No, con la sua segretaria, ho detto. So che lui è all’estero, ma vorrei parlare con la sua segretaria, per piacere».

«Ah, vuol dire la signorina Breen. Adesso lavora per il signor Harding. Un attimo».

Ci fu un ronzio e un clic e poi un’altra voce disse: «Ufficio del signor Harding». Era la stessa voce allegra, con l’accento di Brooklyn, che prima rispondeva a nome di Sterling.

«Lei è la signorina Breen?»

«Sì».

«Chiamo per chiedere notizie del signor Nelson».

«Il signor Nelson è a Londra. Adesso è il signor Harding a gestire tutti i suoi clienti; forse lui può...»

«No, no; si tratta di una chiamata personale. Volevo soltanto sapere quando dovrebbe tornare il signor Nelson».

Ci fu un silenzio. «Be’, per quanto ne so non dovrebbe tornare. Cioè, credo che sia stato trasferito a Londra in via permanente».

Alice fu paziente. «No», rispose. «Sono sicura che ci sia un errore. Doveva tornare dopo quattro o sei settimane».

«Ah. Be’, per quanto ne... forse vorrebbe parlare con il signor Cameron, il nostro amministratore delegato?»

«Sì. Sì, per piacere».

Ci furono altri ronzii e schiocchi e un’altra segretaria da affrontare; poi finalmente una tonante voce britannica disse: «Parla Cameron».

«Io... io chiamo per chiedere notizie del signor Sterling Nelson. Mi chiedevo se lei potesse dirmi quando...»

«Se è l’Immobiliare Gramercy che parla, non ho nient’altro da dire. Vi ho detto chiaro e tondo che non siamo in alcun modo responsabili...»

«No», disse lei. «Io non sono... questo non è... Per piacere, io...»

«Be’, se lei è un’altra dei suoi creditori la mia risposta è identica. Non siamo in alcun modo responsabili di qualunque debito possa aver...»

«No, senta, per piacere. Si tratta di una questione personale. Io sono una... un’amica personale del signor Nelson, e mi chiedevo soltanto se potesse dirmi quando dovrebbe tornare».

Il signor Cameron sospirò udibilmente nel telefono, e quando riprese a parlare lo fece in modo meno aspro, come se cominciasse a intuire che poteva trattarsi davvero di una questione personale, forse addirittura di una faccenda delicata. «Capisco», rispose. «Be’,

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