Yoon Paul - 2013 - La riva del silenzio by Yoon Paul

autore:Yoon Paul [Yoon Paul]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788833972879
Google: eBMgAgAAQBAJ
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2013-12-31T23:00:00+00:00

6.

Dopo quella volta, Santi non si fece vedere per molto tempo. E nemmeno Bia. Yohan prese in gestione la sartoria. Lavorava al mattino e alla sera, dedicando il pomeriggio alle consegne. Rimase al secondo piano e lasciò la stanza di Kiyoshi com’era. La radio era sempre accesa. La sartoria prosperava.

Un pomeriggio andò fino alla chiesa. I rintocchi delle campane echeggiavano in tutta la città. Aveva finito di rammendare una giacca di Peixe. La cucitura sulle spalle si era strappata, il tessuto era sbiadito da tempo, scolorito dal sole e dal giardinaggio. Aveva piegato la giacca e l’aveva avvolta nella carta legandola con un pezzo di spago.

Era un giorno insolitamente caldo. La luce del sole si rifletteva sugli edifici. Un vicino stava lavando il marciapiede davanti a un negozio e l’acqua scorreva sui ciottoli. Mentre saliva la collina lo superò una motocicletta con una cassa aperta piena di pesci disposti sul fianco. Di tanto in tanto qualcuno agitava la mano o sorrideva, e Yohan ricambiava i saluti.

Nel cortile della chiesa vide una vecchia macchina parcheggiata all’ombra di un albero. C’era anche una bicicletta appoggiata all’edificio, sotto una vetrata istoriata. Le pareti della chiesa erano imbiancate a calce, il pesante portone di legno aveva il colore dell’argilla.

La proprietà era delimitata da un muro di pietra e alle volte, quando la chiesa si svuotava, Bia e Santi si mettevano lì ad aspettare l’arrivo di Peixe. Restavano per un po’ in compagnia dell’uomo che li conosceva da più tempo di chiunque altro, seduti sotto l’albero o sbrigando qualche lavoretto per lui.

Yohan varcò il cancello. Fece il giro dell’edificio lungo uno stretto sentiero di pietra, chinando la testa sotto i rami bassi, e arrivò nel giardino sul retro.

Lì c’era una casetta di mattoni, costruita lungo il declivio sotto il crinale della città. Era un vecchio capanno da giardiniere ampliato e convertito in abitazione, un’unica stanza con le travi basse e quattro finestre, una per lato. Al muro erano appoggiati una carriola e alcuni vasi da fiori vuoti impilati uno sull’altro.

Il sentiero arrivava fino alla porta. Yohan bussò e fece un passo indietro. Sotto gli alberi regnava il silenzio. Si volse a guardare il giardino, le schiere di ortaggi. Il muro posteriore della chiesa era coperto di rampicanti. In lontananza scorse le lapidi, le statue e i piccoli monumenti del cimitero.

Sentì qualcuno muoversi nella casetta. La porta si aprì e Peixe comparve sulla soglia appoggiato al bastone, con indosso un paio di pantaloni e le bretelle sopra la camicia. Dal taschino sbucavano gli occhiali da lettura. Era più alto di Yohan, e snello. Portava le maniche arrotolate, e come Kiyoshi aveva la punta delle dita macchiata di tabacco. Strinse la mano di Yohan con un sorriso.

«Alfaiate» disse come d’abitudine, salutandolo con la sua professione.

Yohan gli consegnò il pacco. Alle spalle del custode, la luce del giorno illuminava un angolo della casetta. Vide una cassettiera, una sedia, un letto, un tavolino con un pasto lasciato a metà. Su uno scaffale c’era un cannocchiale.

Invitò Yohan a entrare, ma vedendo la bella giornata cambiò idea.

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