Argonautica by Walter Jon Williams

Argonautica by Walter Jon Williams

autore:Walter Jon Williams [Williams, Walter Jon]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788825405392
editore: DelosDigital
pubblicato: 2018-03-15T23:00:00+00:00


15

Dove Giasone chiede consiglio al pilota Dascilo

Il giorno successivo, Pendergas si recò all’ancoraggio dell’Arcola per pronunciare un discorso dalla banchina, nell’intento di riconquistare il cuore del suo equipaggio: gli uomini dell’esercito lo ignorarono e quelli della marina lo schernirono. Van Dorn rimase seduto nel suo ufficio senza far nulla. E quella notte Farragut discese il Mississippi con tutta la sua squadra, con tutte le sue grandi fregate atte a tenere il mare, grandi, nere, con alberi torreggianti, scafi in legno e lunghi, lampeggianti cannoni di fiancata.

Fu subito chiaro che Farragut non voleva avere a che fare con l’Arcola. Si mantenne presso la riva destra, lontano dall’ariete e dalle batterie di Vicksburg. Le sagome dei suoi bastimenti si stagliarono nella luce dei falò accesi dai ribelli su quella riva, e per oltre un’ora le artiglierie dell’Arcola e di Vicksburg scambiarono colpi con quelle federali. Soltanto qualche palla rimbalzò sulla corazza dell’Arcola, probabilmente perché nel buio, con tutti i bersagli oscurati dal fumo delle cannonate, i federali non sapevano esattamente dove fosse ancorata e in apparenza non osavano avvicinarsi abbastanza per scoprirlo.

La luce dell’alba non rivelò alcun relitto, alcun albero abbattuto, alcuno scafo sventrato, e ciò suggerì che i federali avevano superato Vicksburg senza perdite. Neppure i confederati ne avevano subìta alcuna, a parte il ferimento di sei uomini provocato dall’esplosione di uno dei loro stessi cannoni.

In apparenza, Vicksburg era salva. Farragut stava riconducendo le sue fregate in acqua salata. La banda marciò per un’altra parata improvvisata e la popolazione sciamò alle batterie e al porto per gettare sui suoi eroi una pioggia di ghirlande e di whisky.

Durante i festeggiamenti giunse da Richmond un telegramma per annunciare la promozione di Jase a capitano di fregata, e Jase sperò che Van Dorn la interpretasse come indicazione dell’atteggiamento del governo nei confronti della sua usurpazione dell’Arcola.

Il giorno successivo Van Dorn lo invitò al quartier generale. – La presenza stessa dell’Arcola ha scacciato metà degli yankee dal fiume e voi avete affondato una porzione notevole dell’altra metà. Con l’Arcola sul fiume, tutte le guarnigioni nordiste sono isolate dalle loro linee di rifornimento. Ebbene, capitano Miller, chiedo la vostra collaborazione e vi propongo di unire le vostre forze alle mie per discendere il fiume e riconquistare Baton Rouge e New Orleans.

– Generale, temo che i miei ordini siano di risalire il fiume, non di discenderlo. Tuttavia, una volta completata la mia missione, potrete considerare l’Arcola a vostra disposizione.

– Risalire il fiume? – Van Dorn socchiuse gli occhi. – Posso conoscere la natura di questa missione, capitano Miller?

–Con rammarico, generale, sono costretto a rispondere che i miei ordini non mi consentono di fornire tale informazione.

Corrugando la fronte, Van Dorn si accarezzò il pizzo. – Senza alcun dubbio, nulla può avere la precedenza sulla riconquista della Louisiana… La campagna potrebbe essere vinta in poche settimane. In seguito potreste risalire il fiume per compiere la vostra missione, e per giunta scortato dal mio esercito.

– Non posso deludere Richmond, signore.

– Quali che siano i vostri ordini, sono certo che Richmond sarebbe di gran lunga più soddisfatta con la restituzione di New Orleans alla Confederazione.



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