L'uomo Isotopo by Charles Eric Maine

L'uomo Isotopo by Charles Eric Maine

autore:Charles Eric Maine [Maine, Charles Eric]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-04-09T16:00:00+00:00


9

La stanza di isolamento era in penombra. La piccola lampada accanto al letto era orientata in modo da illuminare parzialmente il soffitto. Rayner giaceva abbandonato sui guanciali, pallido. Mi parve che le sue condizioni fossero peggiorate, che ogni forza l'avesse abbandonato lasciandogli vuoti il corpo e la mente. Aveva gli occhi aperti ma stranamente fissi, quasi non vedessero. Il poliziotto che durante la precedente visita piantonava il malato, era scomparso.

Il dottor Preston fece un po' di posto sul tavolino e io vi sistemai il registratore. Friday rimase vicino alla porta a osservare Rayner con simpatia.

Io mi guardai attorno alla ricerca di una presa di corrente.

- Non so se quello che vogliamo fare è un bene - disse Preston, mentre io mettevo in funzione l'apparecchio perché si scaldasse e fosse pronto a registrare al momento opportuno. - Credo che quest'uomo non sia in condizioni di rispondere ad altre domande.

- D'altra parte, però - osservai - questa storia ha tutta l'aria di avere un nesso con l'esperimento di domani, e potrebbe essere di importanza capitale risolverla al più presto. Ciò potrebbe giustificare il rischio...

- Come dottore, io non debbo far correre rischi ai miei malati - mi interruppe Preston.

- Però correte un rischio ogni volta che portate un paziente sul tavolo operatorio, no? - dissi.

- Non è la stessa cosa - mi rispose. - Fare delle domande a quest'uomo in questo momento non può essere di nessun aiuto alla sua salute. Mi dispiace, signor Delaney, di avervi fatto correre fin qui. Quando vi ho telefonato non sapevo che le sue condizioni fossero peggiorate.

- Sentite, dottore - dissi in fretta, togliendo il microfono dal suo scomparto - lasciatemi fare un tentativo. Se quest'uomo è davvero Rayner forse sarà il primo a ringraziarmi se otterremo un risultato. Domani potrebbe essere troppo tardi.

Preston sospirò. - Va bene. Lo interrogheremo per un minuto, non di più. Siete pronto?

Accennai di sì e misi in movimento il registratore. Il nastro cominciò a girare. Tenendo in mano il microfono mi accostai il più possibile al letto. Anche Jill si mosse e mi venne vicino. Sentivo il suo braccio contro il mio. Preston si chinò sull'uomo immobile e mentre la sua faccia si avvicinava a quella del malato questi perse un po' della sua immobilità.

- Purtroppo, dobbiamo farvi ancora qualche domanda - disse Preston in tono di scusa.

Rayner mosse la testa e le labbra aride formularono una parola: - No. - La sua voce era appena udibile. Accostai maggiormente il microfono. - Non posso - riprese. - Ho tentato di ricordare, ma... - La voce morì, e gli occhi fissarono Preston con espressione di impotenza.

- Potete dirci qualcosa di voi stesso? - domandò il medico.

Una pausa di silenzio, poi: - Penso di sì, ma è tutto confuso.

- Riteniamo che siate Stephen Rayner - insistette Preston. - Questo nome non significa niente per voi?

La faccia del paziente assunse un'espressione irritata, e la sua voce acquistò maggior animazione. - Me l'avete già chiesto. Io vi ho detto di Vasquo.

- L'avete già nominato, infatti.



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