La pesatura dell'anima by Clelia Farris

La pesatura dell'anima by Clelia Farris

autore:Clelia Farris
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
ISBN: isbn:978-88-95414-40-9
editore: Kipple Officina Libraria
pubblicato: 2011-01-01T00:00:00+00:00


– Prima di iniziare con le domande, dovete assumere questo farmaco.

Anouk posò due capsule turchine sul vassoio del lotus.

Apsu e Lahmu rimasero in silenzio per qualche minuto.

– Non abbiamo nulla da nascondere – dichiarò infine Apsu, prese la capsula e la deglutì con un sorso di lotus.

Sua moglie lo imitò con titubanza.

– Ora presumo si debba attendere per almeno quindici o trenta minuti – disse Apsu.

– Agiscono in trenta secondi – lo corresse Anouk.

Lahmu spalancò gli occhi per lo stupore e suo marito batté le mani come se gli avessero dato una buona notizia.

– Perché portate la labrys sulla fronte? – domandò Yannis.

– Ordine dell’Agrimensore di Saqqara – rispose Apsu. – Ogni battesimale deve essere immediatamente riconoscibile.

– La Rivoluzione Verde accoglie ogni forma religiosa – commentò Anouk.

– Alcuni confratelli si sono distinti per azioni scorrette.

Le ultime parole costarono un evidente sforzo muscolare alle mascelle di Apsu.

– Stai facendo resistenza – disse Yannis. – Di’ pure rapine, la verità è più facile.

Apsu sorrise.

– Il vostro simbolo è un’arma – continuò Anouk.

– È un’arma ma anche una farfalla. La farfalla ci ricorda che la nostra anima deve essere leggera, per volare fino a Dio, l’ascia perché l’uomo deve saper dividere le azioni giuste dalle ingiuste, l’infamia dalla rettitudine.

– E l’anima dal corpo – concluse Yannis. – Due lune fa, a Nekhen, tre battesimali hanno battezzato sette persone in un bar, tra cui un’hedja.

Lahmu corrugò le sopracciglia.

– Non capisco – mormorò. – Ci accusate di aver fatto proselitismo?

– Battezzati con questa.

Yannis tolse da una borsa la piccola labrys che il capitano gli aveva affidato, la posò sul vassoio, accanto alle tazze vuote. Era ancora sigillata nel sacchetto di plais.

Apsu si fece serio.

– Ah, adesso è chiaro – esclamò. – I confratelli di Nekhen non ci hanno fatto sapere nulla.

– L’Agrimensore di Nekhen ha deciso di mantenere segreti gli autori della strage – spiegò Anouk, – per motivi di ordine pubblico.

– Deve averne dato comunicazione al suo collega di Saqqara, però – disse Apsu. – Le misure di controllo nei nostri confronti sono diventate più severe.

– Conoscevate i battesimali del Palo d’Ormeggio?

– No.

– Avete fabbricato armi nel vostro laboratorio?

– No.

Apsu prese in mano la labrys, se la rigirò più volte tra le mani quindi la passò a sua moglie.

– Questa labrys non è nostra. È una maldestra imitazione.

– Permettetemi di andare nella cella e vi mostrerò una labrys sacra – aggiunse Apsu.

– Ti accompagno – consentì Yannis, alzandosi in piedi.

Qualche minuto dopo tornarono con una labrys d’argento, molto più piccola di quella che proveniva dal Palo d’Ormeggio.

– Vedete, – spiegò Apsu, – le due lame sono prive di filo, il battesimo è un atto simbolico. La labrys viene posata sulla fronte del battezzando in questo modo...

La accostò alla testa di Yannis, che si ritrasse di scatto e gli bloccò il braccio con una mano.

– Rilassati, keme Sette. L’Agrimensore non attende che un pretesto per spianare il quartiere, con noi dentro.

Yannis lo lasciò andare e Apsu gli appoggiò la piccola ascia di piatto in mezzo alla fronte.



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