Ricordi by Mike Resnick

autore:Mike Resnick [Resnick, Mike]
La lingua: eng
Format: epub
editore: 40k
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

***

Quando tornammo a Goldenrod, ci tennero a rapporto tre interi giorni, ma non servì a molto. Sapere che avrebbero potuto assumere l’aspetto di chiunque non rendeva più semplice individuarli, e sapere che potevano leggerti nel pensiero non serviva a proteggerlo. L’unico cambiamento fu che il governo raddoppiò i fondi del Dipartimento e aggiunse al personale settantacinque unità tra uomini e alieni.

Poi fu la volta di una rigorosa serie di prove fisiche e mentali per accertarsi che gli Zingari delle Stelle non si fossero infiltrati tra noi. In qualche modo sapevo che non ne avremmo individuati, e così fu.

“Comunque, perché dovrebbero venire qui?” disse Jebediah. “Non prendiamo mai l’iniziativa, ci limitiamo a reagire. Non hanno nessun bisogno di sviarci.”

“È solo questione di pensare a tutti i dettagli”, osservai. “Probabilmente nulla di ciò che faremo avrà importanza, ma non possiamo correre il rischio.”

“Lo so”, convenne. “Avremmo dovuto sparare a uno di loro quando ne avevamo l’opportunità. Lo avremmo consegnato ai nostri scienziati che forse avrebbero scoperto come individuarli.”

“La Repubblica disapprova l’omicidio a sangue freddo”, obiettai.

“La Repubblica non ha mai affrontato niente o nessuno con queste capacità”, replicò Jebediah.

“Non ci hai riflettuto a abbastanza”, puntualizzai. “Come si fa a uccidere una creatura che può leggerti nel pensiero e sa quel che hai intenzione di fare appena lo sai tu?”

“Se lo decido quando è a dieci metri di distanza, non sarà in grado di fermarmi.”

“A meno che i muri non riescano a impedirgli di leggerti nella mente, lo saprà prima di aprire la porta, nel qual caso o non aprirà o sarà preparato. E poi, comunque la si metta, è un assassinio.”

Sospirò a fondo. “Immagino che tu abbia ragione. È solo che odio vedere quello che fanno alle loro vittime. Non conta che siano vittime consenzienti: non sanno a cosa dovranno rinunciare.”

“Comunque”, dissi, “l’unico modo in cui potremo mai fermarli è capire perché fanno ciò che fanno. Anche se il Dipartimento autorizzasse un paio di uccisioni, cosa ci ricaveremmo? Due cadaveri, e forse il modo di individuarli. Non impedirebbe loro di visitare un mondo dopo l’altro in cerca di lavoro.”

“Per quanto ne so, non hanno mai concluso un affare solo per denaro”, proseguì Jebediah. “Devono esserci anche dei ninnoli.”

“Certo che sì. Ma perché? Questa è la domanda che mi sto ponendo da quando ho lasciato la Marina e sono venuto a lavorare qui.”

“Eri nella Marina prima di essere trasferito qui ventisette anni fa? Non sembri così vecchio.”

“Non ci sono rimasto molto. Meno di due anni. Ho perso una gamba nella Guerra dei Sett. Da allora, me ne vado a spasso con una che mi ha assegnato il governo.”

“Non me ne sono mai accorto.”

“Non c’è motivo per cui avresti dovuto. Non è più la menomazione di un tempo. Diavolo, l’anno scorso Marcus Quintoby è stato il giocatore di Murderball più pagato del pianeta, e ha due braccia artificiali.”

Parlammo ancora un po’, e poi ci giunse voce che un gruppo di Zingari delle Stelle aveva colpito ancora, se “colpito” è il termine esatto, nel sistema di Corinda.

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