100 Brani di musica classica da ascoltare una volta nella vita by Nicola Campogrande

100 Brani di musica classica da ascoltare una volta nella vita by Nicola Campogrande

autore:Nicola Campogrande [Campogrande, Nicola]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858695203
editore: BUR Rizzoli
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


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Gustav Mahler (1860-1911)

Sinfonia n. 1

Nella seconda parte dell’Ottocento si scontrarono due fazioni: c’erano i sostenitori della “musica pura”, come Brahms, che propendevano per le grandi forme ereditate dal classicismo tardo-settecentesco (le sinfonie, le sonate, i quartetti); e a loro si contrapponevano i fan della “musica a programma”, come Liszt, Wagner o Berlioz, per i quali all’origine di una partitura doveva sempre esserci un percorso narrativo, letterario o quanto meno ideale.

Mahler arrivò a scompigliare le carte, inventando, nella sua Prima sinfonia, un procedimento musicale del tutto inedito, che, nel bene e nel male, lasciò il mondo a bocca aperta.

Da un lato, infatti, formalmente Mahler non si allontana dalla tradizione e organizza la partitura in quattro movimenti, con un primo tempo in forma-sonata, uno Scherzo con un Trio centrale, un movimento lento e un ricco finale. Dall’altro lato, però, anziché mirare alla coerenza generale, alla derivazione dei temi uno dall’altro, come era d’uso fare, lui allinea materiali eterogenei: citazioni dai propri Lieder, canti popolari, un Fra Martino, nel terzo movimento, trasformato in una grottesca marcia funebre, “suoni di natura” – così aveva definito la lunga nota tenuta dagli archi che apre la sinfonia e i vari richiami che vi si sovrappongono. E, poiché la valenza psicologica di materiali come questi è ben diversa rispetto all’astrattezza di temi e incisi inventati dal nulla, accade che le Sinfonie di Mahler diventino paesaggi musicali strambi, curiosi, nei quali si percepisce l’esistenza di un’architettura solida ma, nel contempo, si è continuamente e piacevolmente sorpresi, rapiti, spostati verso percezioni che hanno a che fare con la nostra intimità.

All’epoca non piacque a tutti, e ancora oggi c’è chi si sente smarrito, travolto. Ma se si accetta di entrare in una sorta di mondo parallelo, dove ritroviamo frammenti della nostra memoria sonora organizzati in modo nuovo, dirompente, allora imbattersi in questa sinfonia è un’esperienza di rara intensità.



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