108 rintocchi by Keiko Yoshimura

autore:Keiko Yoshimura [Yoshimura, Keiko]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858532461
editore: © 2023 Mondadori Libri S.p.A., Milano / EDIZIONI PIEMME

16

Yamada Takumi proveniva da una famiglia turbolenta e, fin da piccolo, si rifugiava in casa di Sohara per sfuggire alle botte tristi della madre e alle ubriacature violente del padre, fratello minore del librario che adesso cercava le ombre.

Avevano spartito dispiaceri, caramelle, libri di scuola e strigliate ed era quello, secondo Sohara, che li aveva resi amici per la pelle. La definizione di amico si sovrapponeva in lui a quella di compaesano, di semplice essere umano perché, in una comunità così stretta, in cui non crescevano insieme mai più di una decina di bambini, la distanza non esisteva. La rabbia però che provava Yamada, l’ostilità per il mondo e la diffidenza si scagliavano indistintamente su tutti e per lui l’amicizia, a fronte del malessere che provava, non valeva più nulla. Ai suoi occhi neppure Sohara si salvava.

«Tu vicino a me ti senti migliore» lo aveva accusato una volta Yamada. Erano a casa di Sohara, tornati lì dopo la scuola, e vedere la cura con cui la madre del compagno aveva preparato loro la merenda, gli aveva causato dentro una cosa che non capiva.

«È per questo che ti piace la mia compagnia» aveva ripreso arrabbiato Yamada. «A paragonarti con me tu vinci sempre.»

Non era vero, lo sapevano entrambi. Sohara non si era mai creduto superiore a Yamada né a nessun altro, e vincere non era qualcosa che considerasse importante. Eppure, quel giorno si era sentito in difetto. Era stato zitto e il ricordo del pomeriggio era sfumato nella memoria da quel punto. Dentro al petto erano mescolati il senso di colpa per avere di più e soprattutto l’impotenza nel non poter fare nulla per aiutarlo.

Avevano frequentato insieme le elementari e le medie, ed entrambi si erano fermati lì. Il trasferimento sulla terraferma per seguitare le scuole non era una spesa affrontabile per le famiglie e Sohara aveva iniziato a lavorare come tuttofare. Si era fatto recapitare per posta spessi manuali di falegnameria e edilizia; quando non aiutava sua madre al salone da parrucchiera studiava su enciclopedie del fai da te, guide illustrate di idraulica o grandi libri da elettricista. Si appassionava alla materia e soprattutto alla possibilità, fino ad allora insospettata, di poter rimettere a posto veramente le cose, non solo di riappiccicare oggetti andati in frantumi o riparare fascicoli e rilegature di libri, ma di mettere mano a entità immense come sistemi elettrici, tubature, impianti di aerazione, muri e di fronteggiare guasti e difetti che, a un occhio profano, sarebbero sembrati definitivi.

E invece!

E invece che meraviglia scoprire che tutto si poteva sistemare se si sapeva come fare!

La gioia ricavata da quella scoperta fu per Sohara pari a quando, nelle fiabe ascoltate da bambino, dalla pentolaccia appesa sul focolare di una povera casa, magari per la benevolenza di un bonzo o la riconoscenza di una statuina, si continuavano miracolosamente a estrarre cucchiaiate di riso profumato e brillante.

Yamada, invece, dopo la scuola, era entrato nella fabbrica d’olio di camelia. Era durato qualche anno finché non era stato sorpreso a rubare dalla cassa ed era stato mandato via.

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