1917. La Rivoluzione by Marcello Flores

1917. La Rivoluzione by Marcello Flores

autore:Marcello Flores [Flores, Marcello]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 2021-06-25T12:00:00+00:00


L’ambiguità e complessità della rivoluzione è alla base di quel processo di mutazione di giudizi e comportamenti rispetto a essa che riguarderà un numero consistente di scrittori e poeti: dall’eccitazione iniziale di Blok e Pil´njak al loro disinganno e sconforto e, per converso, la sprezzante critica di Gor´kij che si trasforma in accettazione e identità piú piena. L’entusiasmo dell’avanguardia, insofferente a ogni disciplina e intervento statale sull’arte, si manifesta in un’adesione che assume i connotati, anche, di una immediata presa di distanza: e infatti sarà a Mosca, e non nella capitale della rivoluzione, che Vladimir Majakovskij, David Burljuk e Vasilij Kamenskij apriranno il loro Caffè dei Poeti, dove l’idea di un socialismo anarchico e antiautoritario sembra poter costituire l’anticamera di quella «Rivoluzione dello Spirito» che avrebbe dovuto concludere una rivoluzione che aveva già conosciuto due tappe fondamentali, quella sociale (il Febbraio) e quella politica (l’Ottobre).

Anche per la composita intelligencija russa, formata da anime in perenne conflitto sul versante estetico e linguistico come su quello filosofico e politico, la lettura della rivoluzione diventa un compito primario e inevitabile, entro cui vanno a confluire le antiche discussioni – e contrapposizioni – tra slavofili e occidentalisti, tra asiatici ed europei, tra moscoviti e pietroburghesi, tra fautori della cultura e della civiltà, dell’impegno o del primato della poesia e dell’arte. Perfino tra coloro che hanno scelto immediatamente l’esilio e chi è rimasto in patria a difendere la rivoluzione (quella dei bolscevichi o la propria idea di rivoluzione) vi è un intreccio e scambio di argomentazioni che rimandano a un recente e comune passato, dove la crisi della cultura e della società russa era vissuta in modo unanime e unitario, pur se diverse e contrapposte erano le interpretazioni e i suggerimenti per uscirne. Ad accomunare ancora intellettuali e artisti su sponde politiche diverse è la lotta contro il «filisteismo», presente prima, durante e dopo la rivoluzione.

La battaglia contro il meščanstvo (comportamento e pensiero piccolo-borghese) accomunerà tendenze poetiche e scuole estetiche contrapposte, e servirà a legittimare il primato della politica (del Partito) sull’arte, o esattamente il contrario. Negazione dell’ordine presente, l’utopia trarrà dalla rivoluzione una forza straordinaria, che rischierà di rivolgersi, e in gran parte lo farà, contro il nuovo ordine rappresentato dai bolscevichi.

[I terreni della] iconoclastia rivoluzionaria … furono due, quello rurale (le cui radici rivoltose affondavano nelle ribellioni contadine del XVII e XVIII secolo), che anche in questi anni si scatenò contro la detestata cultura urbana, e quello cittadino, che si produsse in due ambiti paralleli ma distinti: la guerra del proletariato al lusso (vandalismo) e quella dell’intellettuale-ideologo ai simboli del passato (iconoclastia)7.



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