I pilastri della Terra by Ken Follett

I pilastri della Terra by Ken Follett

autore:Ken Follett
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


III

La sala delle udienze reali nel castello di Winchester sembrava molto diversa. Non c’erano più i cani, e neppure il trono ligneo di re Stefano, le panche e le pelli appese alle pareti. C’erano invece arazzi ricamati, tappeti dai ricchi colori, ciotole di dolciumi e sedie dipinte. E la sala profumava di fiori.

Philip non si era mai sentito a suo agio in una corte reale, e una corte femminile aveva il potere di gettarlo nell’angoscia. L’impera­trice Matilde era la sua unica speranza di riavere la cava e di ria­prire il mercato; ma non era certo che quella donna altezzosa e vo­litiva avrebbe preso la decisione giusta.

L’imperatrice era seduta su un trono dorato e scolpito, e porta­va un abito del colore delle campanule azzurre. Era alta e magra, con gli occhi scuri e orgogliosi e i capelli neri, lucidi e lisci. Sull’a­bito indossava una pelisse, una sorta di tunica serica che arrivava al ginocchio, stretta in vita e scampanata all’orlo: era uno stile che in Inghilterra non si era mai visto prima della sua venuta, ma adesso era molto imitato. Era stata sposata undici anni con il pri­mo marito e quattordici con il secondo, ma dimostrava meno di quarant’anni. La gente parlava con trasporto della sua bellezza; a Philip sembrava piuttosto ossuta e scostante… ma non era un buon giudice in fatto di fascino femminile, dato che, più o meno, ne era immune.

Philip, Francis, William Hamleigh e il vescovo Waleran s’inchi­narono e attesero. Lei li ignorò per lunghi momenti e continuò a parlare con una dama d’onore. La conversazione sembrava piutto­sto frivola, poiché ridevano entrambe; ma Matilde non l’interrup­pe per salutare i visitatori.

Francis lavorava per lei e la vedeva quasi ogni giorno; tuttavia non erano amici. Il fratello di Matilde, Robert, aveva lasciato che Francis passasse al suo servizio quando era giunta in Inghilterra, poiché le occorreva un abile segretario. Ma non era l’unico moti­vo. Francis fungeva da collegamento tra fratello e sorella, e teneva d’occhio l’impetuosa Matilde. Non era raro che fratelli e sorelle si tradissero nell’ambiente infido della corte reale; e il vero ruolo di Francis consisteva nel renderle difficili eventuali azioni subdole.

Lei lo sapeva e l’accettava; ma i suoi rapporti con Francis erano un po’ meno che cordiali.

Erano trascorsi due mesi dalla battaglia di Lincoln, e in quel pe­riodo tutto era andato bene per Matilde. Il vescovo Henry l’aveva accolta a Winchester (e così facendo aveva tradito il re suo fratello) e aveva convocato un grande concilio di vescovi e abati che l’aveva­no eletta regina; e adesso Matilde negoziava con il comune di Lon­dra per farsi incoronare a Westminster. Re Davide di Scozia, suo zio, si era messo in viaggio per farle una visita ufficiale, da sovrano a sovrana.

Il vescovo Henry aveva l’appoggio del vescovo Waleran; ed era convinzione di Francis che Waleran avesse persuaso William Hamleigh a cambiare bandiera e a giurare fedeltà a Matilde. Ora Wil­liam era venuto a ricevere la ricompensa.

I quattro attendevano. Il conte William era a fianco del vescovo Waleran, suo sostenitore, e il priore Philip era accanto a Francis.



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