A parte questo, tutto bene by Rosangela Percoco

A parte questo, tutto bene by Rosangela Percoco

autore:Rosangela Percoco [Percoco, Rosangela]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2023-01-19T17:57:10+00:00


Si nasce incendiari, si muore pompieri

Essere giovane e non essere rivoluzionario

è una contraddizione perfino biologica.

SALVATOR ALLENDE

Sofia e il suo mal d’amore, Riccardo e la sua maturità sono dei problemi non indifferenti, anche per i loro genitori, eppure sono niente in confronto al terremoto che in questo periodo Aurora sta generando in famiglia. Nelle due famiglie. Quindi due terremoti.

Sì, perché Aurora vuole fare niente di meno che la rivoluzione. In realtà la voleva fare anche Paolo, suo padre, quando aveva la stessa età, e anche se non l’ho mai appurato direttamente credo che la volessero fare anche sua madre e i compagni acquisiti dei suoi genitori.

Per quanto possa suonare strano detto da una che va verso gli ottanta e sta tutto il giorno inchiodata su una poltrona scomoda, all’età di Aurora la rivoluzione volevo farla anch’io. Sembra incredibile visto da qui, lo so. Ma anche a guardarla al contrario, e cioè da lì a qui, nemmeno all’epoca in cui volevo fare la rivoluzione avrei potuto immaginarmi come sono oggi, blindata davanti a questa finestra, a programmare i grandi cambiamenti del mio futuro: la cena di stasera e la lavanda da strappare in giardino. O meglio dovrei dire: pensare a cosa Aneta cucinerà stasera e chiedere al vicino se è così gentile da portarmi qualche ciuffetto della lavanda che ha colonizzato il giardino.

Non è forse vero che la lingua si evolve costantemente? Ecco, appunto, è per questo che devo adeguare di continuo il mio modo di esprimermi. Fare è diventato far fare, dire è diventato chiedere, pensare è diventato… triste.

Ci sono giorni, la maggior parte credo, in cui riesco a trovare ragione di questo decadimento, ma sono gli altri, i pochi giorni in cui non ci riesco, che mi deprimono. Perciò quando Aurora viene a raccontarmi delle litigate feroci che fa con i suoi, la rimprovero certo, le do anche qualche consiglio ma, lo ammetto, cerco soprattutto di nutrirmi della sua passione, della sua fede negli assoluti: per lei questo mondo fa assolutamente schifo, va assolutamente cambiato, lo cambieremo noi. Assolutamente. Dove ‘noi’ sta per il gruppo di sognatori che frequenta con un impegno e un’assiduità che solo un grande amore potrebbe fare immaginare. Ma sta anche per un vecchio ‘noi’ che custodisco insieme ad altre antichità in qualche parte di me.

La settimana scorsa è stata quella dell’autogestione.

Ho chiesto ad Aurora di raccontarmi che cosa si intende con settimana di autogestione.

«Che poi, nonna» mi ha detto, «dipende da come va, potrebbe durare anche di più».

«Sì, ma cosa potrebbe durare di più?» le ho chiesto.

«L’autogestione, no? Di che cosa stiamo parlando?»

«Appunto, di che cosa?» Forse stavo esagerando con il tono indagatorio, in fondo ogni generazione ha le sue parole e quando le usa sa esattamente quel che dice. «Scusami, Aurora, volevo sapere in cosa consiste, che fate in quella settimana».

«Noi studenti, con l’autorizzazione della preside, decidiamo le attività da tenere in classe».

«Cioè vi danno il permesso di protestare…»

Da non credere. La scuola dà agli studenti il permesso di contestare. Da quando l’autorità ti autorizza a metterla in discussione?

«Dai, nonna, hai capito cosa intendevo dire».



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