Akropolis by Valerio Massimo Manfredi

Akropolis by Valerio Massimo Manfredi

autore:Valerio Massimo Manfredi [Manfredi, Valerio Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2001-02-14T23:00:00+00:00


L'opera più urgente apparve la ricostruzione delle mura ma qui,

stranamente, gli spartani si opposero. Dissero che la sola fortezza

inespugnabile in Grecia era il Peloponneso presidiato dalle loro

armate, che qualunque altra cinta di mura nella penisola avrebbe

potuto essere utilizzata dai persiani e pertanto non si doveva

ricostruire alcuna cinta. Temistocle si recò personalmente a Sparta

per discutere la faccenda; in realtà temporeggiò con stratagemmi

finché non seppe che i suoi concittadini, tutti, uomini e donne,

vecchi, bambini e schiavi, lavorando giorno e notte con turni

massacranti, usando statue e lapidi funebri, colonne, cippi e ogni

tipo di materiale disponibile, avevano riportato le mura alla loro

altezza originale per l'imponente estensione di ben sei chilometri.

Un'impresa che apparirebbe a chiunque impossibile se non si pensa che

dovette trattarsi di un restauro più che di una ricostruzione ex

novo. Nemmeno i persiani, infatti, dovevano aver avuto tempo e voglia

di abbattere la cinta fino alle fondamenta.

A quel punto Temistocle mise gli spartani di fronte al fatto

compiuto e quelli abbozzarono; dissero che non avevano mai voluto

intimare né imporre nulla, ma solo dare dei consigli. Mentivano: era

evidente che tenevano alla loro posizione di Stato guida dei greci, e

forse anche la forza e il prestigio di Atene che crescevano così

tumultuosamente li sconcertavano.

Gli ateniesi intanto si preoccupavano anche dei loro rifornimenti

di grano. Per tutto il periodo delle guerre persiane, quando gli

stretti erano in mano nemica, avevano dovuto interrompere i loro

approvvigionamenti dalla Crimea e si erano rivolti a un altro

mercato, quello padano nell'alto Adriatico, dove avevano stabilito un

rapporto privilegiato sia con i veneti che con gli etruschi di Spina,

una città di legno che sorgeva su un isolotto nel delta del Po. A

loro avevano probabilmente delegato anche le operazioni di polizia di

quel mare infestato dai pirati. In cambio di grano e cavalli

esportavano le loro più belle ceramiche, vasi di stupenda fattura e

di gran firma che furono ritrovati dagli archeologi italiani a

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