Amore, alzati che passa la cummedia di Cesare Basile by Raffaele M. Petrino;

Amore, alzati che passa la cummedia di Cesare Basile by Raffaele M. Petrino;

autore:Raffaele M. Petrino; [Petrino;, Raffaele M.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788892770171
editore: edigita
pubblicato: 2020-11-04T23:00:00+00:00


Quello di Cesare sta diventando uno sguardo che rimane sempre più in bilico tra l’esistenziale e il politico, perché “spesso alcune mie canzoni, non proprio politiche in senso stretto, vanno da sole a toccare certi tasti”.

Interrogato dal mensile «Rockstar» se la rappresentazione che i suoi personaggi danno della sconfitta, vissuta sempre in maniera dignitosa, rappresentasse una presa di posizione politica, rispondeva: “Più che politica, è una presa di posizione etica. Anche se indubbiamente i peccati della politica oggi sono spesso peccati etici. Questi personaggi comunque non sono migliori degli altri. La cosa importante è che nessuno di loro azzarda la pretesa di giudicare gli altri”.

Tutti elementi che facevano scorgere come in realtà l’urgenza di una visione scopertamente politica stesse via via crescendo dentro l’autore.

Il disco prosegue con Odd Man Blues (Kill You Song Files), oasi acustica che si gioca la carta dell’archetipo blues con tanto di incipit che recita il più classico dei “Woke up this morning / Blues all around”. Saranno l’esperienza maturata, gli anni portati addosso e la strada percorsa, ma la voce bassa di Cesare (rincorsa e doppiata da quelle di Hugo Race e Roberta Castoldi) risulta perfettamente credibile come il più vero dei bluesmen, grazie anche a un arrangiamento che della tradizione del Delta sembra aver imparato soprattutto l’austero minimalismo. Nella ricerca di una via al blues, HELLEQUIN SONG offre dunque la propria ipotesi, puntando sull’equilibrio interno, la pulizia e la parsimonia dei suoni, la misurata interpretazione del canto, giungendo così a uno stato di grazia che sembra poggiare – in maniera inevitabilmente precaria – su tutto il dolore, le ubriacature e i tentativi falliti del proprio autore. Avere il coraggio di pronunciare una frase come “Woke up this morning / Blues all around” e riuscire a infondervi intensità e autorevolezza vuol dire essere passati dallo stereotipo all’archetipo; Il deserto è un valzer vivace condotto ancora una volta dal piano della Manfroi, con la voce filtrata di Cesare che snocciola ermetiche cartoline dal deserto che viviamo, permettendosi anche di citare un racconto inedito di Piero Ciampi: Piscerai sulla banca Italia, ma non fuggirai il grembo / Questo è il palco che rompe la voce / Quando il canto è più dolce / Questo è il giorno che piove negli occhi / Questo è giusto il deserto”; in To Speak of Love torna l’inglese con un blues ombroso e spettrale, che nel finale sfoggia un assolo dimesso e struggente; Dite al corvo che va tutto bene è una ballata folk condotta in punta di banjo e vivacizzata da elettriche saltellanti, che nel finale si stratificano fino a comporre una piccola polifonia blues che trova il modo di citare anche il tema dell’Amaro caso della baronessa di Carini, sceneggiato Rai del 1975, ispirato a una ballata popolare siciliana. Il testo del brano è uno di quelli a cui Basile risulta più legato, nascendo da un episodio personale. Mentre si trova su un treno che va da Milano a Bologna, Cesare vede seduta davanti a sé una ragazza molto bella, la cui postura poco naturale sembra celare un segreto.



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