Bagliori nel buio by Maria Teresa Steri

Bagliori nel buio by Maria Teresa Steri

autore:Maria Teresa Steri [Maria Teresa Steri]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-05-27T22:00:00+00:00


In un primo momento Elena pensò che il video fosse una copia di quello che le aveva mostrato Malvina, ma dopo poco si rese conto che non era così. A differenza del precedente, in questo c’erano immagini di un solo acrobata che volteggiava nell’aria e si spostava veloce e agile da una parte all’altra, saltando con grazia ed eleganza, aggrappato a un invisibile trapezio. La figura volava con movimenti silenziosi e impalpabili, ma non c’erano barre a cui aggrapparsi o piattaforme su cui atterrare, non c’era una rete sottostante, né un tendone che facesse da sfondo alle acrobazie. Il trapezista era solo una figura sbiadita, lattiginosa ed evanescente, che a tratti sembrava scomparire nel nulla, a momenti si confondeva con lo sfondo azzurro scuro del cielo. Come una piuma, fluttuava nell’aria, aggraziata e leggera. Erano immagini ipnotiche e nauseanti allo stesso tempo.

Vincendo il senso di sgomento e l’istinto di staccare gli occhi, Elena si sforzò di guardare meglio e riconobbe le rocce e gli alberi contorti del Pozzo del Corvo. Ipotizzò che il filmato fosse stato girato all’imbrunire o all’alba, era impossibile dirlo con certezza, anche se la luce le pareva quella che precedeva il sorgere del sole in autunno, fredda e bluastra. Riusciva a distinguere le foglie lucidate dalla rugiada e le cime degli alberi che spiccavano contro il cielo.

«È stato girato al promontorio», disse Alessio, quasi le avesse letto nel pensiero. «Fa gelare il sangue, vero?».

Elena aveva visto tanti video su presunti fantasmi, nessuno però le aveva mai dato il voltastomaco come quello, nessuno le aveva provocato ribrezzo, profonda angoscia e un bisogno fisico di vomitare. Dovette distogliere lo sguardo e aggrapparsi alla sedia. Sentì sulle spalle il tocco protettivo di Alessio. Cercò di calmare il respiro e scacciare la nausea.

«Ti preparo un infuso, ne hai bisogno», disse lui.

«Resta qui, per favore», lo pregò trattenendolo per un braccio. Solo a sentire l’odore dei suoi intrugli, avrebbe vomitato anche l’anima.

Tornò a guardare il video. Alla figura dell’acrobata si erano unite altre sagome indistinte che si confondevano e accavallavano tra loro. Erano così tante che era impossibile riuscire a distinguerle. L’ultima immagine del video riproduceva una sagoma umana lievemente luminescente che spiccava contro una roccia, la stessa che aveva visto al Pozzo. Aveva la parvenza di una luce collocata sott’acqua, opaca, dai profili fluttuanti. La visione le provocò una contrazione al basso ventre.

Terminato il filmato, Alessio tergiversò chiudendo il programma ed estraendo il CD.

Lei lo guardò confusa. «Lo ha girato tuo padre?».

«Sì, ma dubito che se ne ricordi. E io non andrò mai più lassù».

A giudicare dal tono, avrebbe voluto essere una battuta, ma non le strappò neppure un vago sorriso. La ragione le diceva di andar via e non cedere al bisogno di parlare con quel ragazzo, non lasciarsi andare alla sua dolcezza, perché se lo avesse fatto avrebbe finito col confessare tutto.

Si guardarono a lungo negli occhi. Quelli di lui erano color nocciola, dolci e sempre un po’ tristi. Quel ragazzo sembrava gentile d’animo e disponibile, così diverso da Matteo, ma lei non si sentiva pronta a condividere con qualcuno i suoi crucci.



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