Barton Fiona - 2019 - Il sospetto by Barton Fiona

Barton Fiona - 2019 - Il sospetto by Barton Fiona

autore:Barton Fiona [Barton Fiona]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, General
ISBN: 9788858432013
Google: NMexDwAAQBAJ
editore: Einaudi
pubblicato: 2019-09-30T22:00:00+00:00


Bangkok, sedicesimo giorno

Lunedí, 11 agosto 2014

Erano stati gli olandesi a cominciare. Loro e i loro stupidissimi giochi alcolici. A guardarli si sarebbe detto che avessero trascorso la giornata a scolarsi birre – le Chang in formato grande, probabilmente – ma la voglia di divertirsi non gli era passata, e cosí si erano trascinati fino all’ostello portandosi dietro una bottiglia senza etichetta.

«Noi partiamo domani. Organizziamo una festa d’addio!»

Alex era preoccupata. Erano paonazzi e sudati, con quelle facce che dicevano «adesso viene il bello»: pericolosi, insomma. Lanciavano sguardi furtivi alle ragazze, poi si guardavano tra loro come se avessero un piano. Alex aveva fatto gli occhiacci a Rosie, ma lei si era messa a ridere, poi Lars l’aveva abbracciata schioccandole un grosso bacio sulla guancia.

«La mia bella inglesina», le aveva biascicato in faccia. Continuava a tenerla stretta, e a un certo punto Alex si era accorta che Rosie si stava divincolando per liberarsi.

«Eddài, Lars, – l’aveva ammonito. La capoclasse. – Cosa c’è nella bottiglia?»

«Il tizio ha detto tequila», aveva risposto Diederik, poi si era coperto la bocca con una mano.

«Occhio, deve vomitare!» aveva detto Alex, spingendolo verso i bagni. Al che Lars aveva mollato Rosie ed era corso a sorreggere il suo amico.

«Sta bene, sta bene».

«Starà meglio tra un minuto». Alex l’aveva portato al primo cubicolo, richiudendogli la porta alle spalle. Mica vorrà che gli regga la fronte! Si arrangi da solo, aveva pensato. Dopo una serie di rumori eloquenti, Diederik era uscito sorridente, pulendosi la bocca sull’avambraccio nudo.

«Ricominciamo!» aveva gridato, ed era tornato di corsa in camerata, pronto per un nuovo gioco.

Jake era arrivato un’ora dopo, quando Rosie era già in reggiseno e mutande.

«Chi cazzo è stato a vomitare nei cessi? – aveva chiesto, con un tono glaciale che li aveva azzittiti. – E che succede qui dentro?» Guardava dritto verso Rosie, che tentava di coprirsi con le mani. Ad Alex era quasi dispiaciuto per lei.

Stava per dire a Jake che aveva provato a fermarli, ma che la sua amica non le aveva dato retta ed era andata avanti a scolarsi quella roba un bicchierino dopo l’altro perché perdeva sempre; alla fine, però, era rimasta in silenzio. Ne aveva fin sopra i capelli di difendere Rosie.

E sebbene fosse molto meno sbronza di lei, era comunque un po’ allegra. Stufa del suo ruolo di ragazza assennata, si era buttata nel gioco tracannando shottini a raffica, ma dopo un po’ si era sentita girare la testa e da allora in poi tutte le penitenze erano finite in un cestino alle sue spalle, di nascosto dai ragazzi. E comunque quei due stavano dietro solo a Rosie. Alex sentiva chiudersi lo stomaco a vedere come le giravano intorno, però in cuor suo era contenta che non toccasse a lei.

Jake era incazzato di brutto, ma Lars era balzato in piedi e si era messo a ballare per la stanza. Uno scolaretto alto due metri con le mutande di Superman: a un certo punto erano scoppiati tutti a ridere. Alex non era riuscita a trattenersi: sembrava un insetto stecco strafatto di crack.



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