Bubba Ho-Tep by Joe R. Lansdale

Bubba Ho-Tep by Joe R. Lansdale

autore:Joe R. Lansdale [Lansdale, Joe R.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2011-12-15T08:16:34+00:00


dino. Jack aveva fatto ciò che aveva fatto per distrarre Bubba Ho-Tep e per cercare di farlo avvicinare alla porta. Ma non c’era riuscito. Tuttavia, per pura combinazione, aveva fornito a Elvis gli strumenti per distruggere la mummia e ora stava a lui fare ciò che aveva sperato di fare insieme a Jack.

Elvis si mise i fiammiferi nella tasca interna della giacca e si spinse l’accendino sotto il culo.

Elvis iniziò a giocherellare con i comandi della sedia a rotelle, con la stessa agilità con cui un tempo aveva messo le mani sulle tastiere negli studi di registrazione. Diresse con grande fragore la sedia a rotelle per il pendio su cui stava Bubba Ho-Tep. Avanzando, terrorizzato ma determina-to, iniziò a cantare Don’t be cruel con voce spezzata ma certamente memo-re delle sue migliori performance. Nel giro di pochi istanti fu addosso a Bubba Ho-Tep e alle sue indaffarate ombre.

Bubba Ho-Tep alzò gli occhi mentre Elvis gli si avvicinava fragorosa-mente, cantando. La bocca aperta di Bubba Ho-Tep tornò a una dimensio-ne normale e dalle gengive gli spuntarono denti che prima non esistevano, simili a piccole radici nere. Locuste elettriche crepitarono e saltellarono nelle sue orbite vuote. Gridò qualcosa in egiziano. Elvis vide le parole uscire dalla bocca di Bubba Ho-Tep sotto forma di geroglifici visibili, come scarabei e legnetti scuri.

PER L’IMPASSIBILE OCCHIO ROSSO DI RA!

Elvis piombò su Bubba Ho-Tep. Quando lo ebbe a distanza utile, smise di cantare e premette il grilletto della spara-vernice.

Dallo spruzzino schizzò fuori dell’alcol per frizioni che colse Bubba Ho-Tep in faccia.

Elvis scartò, girò intorno a Bubba Ho-Tep con un ampio movimento circolare e tornò alla carica con l’accendino in mano. Nell’avvicinarsi a Bubba Ho-Tep, le ombre che sciamavano intorno alla testa della mummia si sepa-rarono e volarono alte su di lui come pipistrelli spaventati.

Il cappello nero che Bubba Ho-Tep portava sfarfallò e mise le ali e gli volò via dalla testa, diventando ciò che era sempre stato, cioè un’ombra vivente. Ben presto le ombre furono su Elvis, stridendo come arpie. Sciama-rono sulla faccia di Elvis, che ebbe la sensazione che sulla sua carne venissero trascinate delle pelli animali, dalla parte viva.

Bubba Ho-Tep si piegò in avanti sulla cintola come una marionetta caduta e picchiò la testa sul viale in cemento. Il cappello nero simile a un pi-pistrello era ridisceso dalle tenebre, si stava rapidamente allargando e stava cadendo sul corpo di Bubba Ho-Tep, insudiciandolo come inchiostro.

Bubba Ho-Tep si allargò rapidamente a macchia d’olio sotto le ruote della cavalcatura di Elvis, si alzò come un’onda scura sotto la sedia, attraverso i raggi delle ruote, fluttuò davanti alla sedia e lo incalzò dal basso, facendo spuntare la faccia devastata, sempre diversa, tra le ombre svolazzanti, diri-gendosi proprio verso Elvis.

Elvis, attraverso le ombre, intravide quella faccia che gli parve una vecchia zucca cava annerita e putrescente, nella quale erano stati intagliati gli occhi, il naso e la bocca. E la bocca si fece grande a dismisura e in fondo a quella bocca Elvis vide l’eternità tetra e disgustosa che rappresentava il de-stino di Bubba Ho-Tep.



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