CACH Lisa by Ti sto aspettando

CACH Lisa by Ti sto aspettando

autore:Ti sto aspettando
La lingua: ita
Format: epub
editore: Abyssinian
pubblicato: 2012-05-31T16:00:00+00:00


Capitolo 11

Per un lungo istante di stupore, Nicolae rimase immobile, perso nel mondo scuro, caldo e leggermente muschiato sotto il caftano. Poi Samira si mosse e lui sentì il suo sesso contro la guancia e le labbra, e fu travolto dal panico. Tirò con forza la stoffa, dimenandosi per riemergere alla luce del giorno, mentre i tentativi che lei stava facendo per sistemarsi lo intralciavano. Alla fine si liberò e sollevò la testa all'aria aperta.

Andrei lo stava fissando con le sopracciglia corrugate e un'espressione di biasimo. Constantin e Petru erano dietro di lui con le spade sguainate e i volti allarmati e incerti. Alle loro spalle c'era anche suo fratello maggiore, Radu, che non vedeva da sei mesi e che lo guardava sconvolto.

Samira si alzò a sedere, usando le mani per allontanarsi i capelli dal viso. Nicolae si accorse con una rapida occhiata che lei aveva la gonna sollevata fino alla vita, così allungò una mano e abbassò l'orlo.

— Va tutto bene? — chiese Radu, facendo trasalire gli altri per la sorpresa. Ai suoi occhi scuri non sfuggiva mai nulla.

Nicolae provò una punta d'imbarazzo per essere stato colto in quella situazione. Radu era sempre stato il fratello più devoto al dovere, con un cuore freddo e poca immaginazione. Si schiarì la gola. — Tutto bene, grazie. È un piacere vederti. Quali notizie ci porti? — Nel modo più disinvolto che poté, si alzò da terra. — Sono solo inciampato.

— Sei stato fortunato a finire sul morbido. Non sapevo che ci fosse una ragazza, con te.

Con orrore di Nicolae, Samira lo prese come un invito a farsi avanti. — Non gli piace che gli si strizzi il sedere.

Constantin, Petru e Andrei fecero una smorfia, lanciandole occhiate d'ammonimento, ma lei sembrava imperturbabile e guardava solo il nuovo venuto, che la fissava accigliato.

— Ha fatto un salto come se l'avessi trafitto con un coltello — spiegò allegramente. — Comunque la sua pelle è molto morbida e liscia. Non l'avrei mai detto...

— Basta così, Samira! — tuonò Nicolae.

— Morbida e liscia? — disse Radu.

Petru ridacchiò. Il volto di Constantin divenne paonazzo nello sforzo di restare serio. Un angolo della bocca gli tremava.

I suoi uomini stavano ridendo di lui. Non andava bene.

Samira si tirò su da terra senza smettere di parlare, ignorando il suo ordine. — È morbida come la mia pelle. Siete tutti così?

— Non ti ascolta molto, fratello — disse Radu.

— Samira! Fai silenzio!

Lei si voltò nella sua direzione, gli occhi sgranati.

— Sei morbido dappertutto?

Non riusciva proprio a chiudere il becco? — Vai nel tuo letto! — Nicolae indicò il monastero. — Subito!

— Dov’è il mio letto?

— In fondo alle scale della torre. Vai! E resta là fino a quando non te lo dirò io.

Samira protese il labbro inferiore. — Non capisco perché tu sia così sconvolto. Ero soltanto curiosa. Non ti ho fatto niente.

— Vai!

Lei arricciò il naso, si voltò con un balzo e si diresse a passo di marcia verso il monastero, sollevando i piedi nudi e dondolando le braccia come un soldato.



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