Cantoni Lucia - 2017 - Come in primavera by Cantoni Lucia

Cantoni Lucia - 2017 - Come in primavera by Cantoni Lucia

autore:Cantoni Lucia
La lingua: ita
Format: mobi
pubblicato: 2017-01-14T22:00:00+00:00


Capitolo decimo

Nora

Quando, la mattina seguente, Lizzie si risvegliò tra le sue braccia, si ritrovò felicemente sorpresa. Anche nel sonno Danny era protettivo con lei. Dormiva ancora profondamente, con i corti capelli spettinati e le bocca semiaperta e invitante. Lizzie si morse il labbro, cercando di ignorare i chiari segnali che il suo corpo continuava a lanciarle. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino; la paglia vicino al fuoco si brucia, rammentò a se stessa, ma lui era così bello e non è forse vero che il miglior modo per resistere alle tentazioni è cedervi? Allungò tremante una mano, sino ad appoggiarla lentamente sul petto del ragazzo, poi scivolò con le dita lungo il tessuto della sua maglietta, sino a raggiungerne l’orlo e a percorrere con i polpastrelli la sua pelle tesa e liscia. Sfiorò con tocco lieve i sodi addominali del ventre e dello stomaco, accompagnata da un caldo languore che le si irradiava nel petto. Alzò lo sguardo sul suo viso, incontrando i suoi meravigliosi occhi scuri che la stavano scrutando, socchiusi. Danny stava trattenendo il fiato. Lizzie allontanò immediatamente la mano, ma il ragazzo la trattenne, stringendola nel suo palmo e portandosela alle labbra.

«Scusami, non so cosa mi prende…» balbettò Elizabeth a disagio.

«Non ti devi scusare; a volte è bello non ascoltare cosa dice la testa e abbandonarsi solo alle sensazioni.» “Vorrei che riuscissi a farlo più spesso”, pensò Danny, osservando la ragazza teneramente. Le si avvicinò lasciandole un bacio sulla guancia e poi si alzò dal letto, stiracchiandosi.

La sveglia suonò riportando Lizzie alla realtà. La spense con un gesto brusco e tornò a osservare il suo migliore amico. Per la prima volta fu consapevole di come la luce sotto la quale lo vedeva fosse cambiata. Le sembrava che il mondo avesse semplicemente cominciato a girare nel verso giusto, come se prima di allora fosse sempre mancato qualcosa e lei non se ne fosse accorta. Seguì la figura alta e slanciata di Danny girare per la stanza, mentre si rivestiva e si concesse di provare un piacere tutto femminile nell’osservare come i muscoli della sua schiena si flettessero a ogni suo movimento sicuro e armonioso.

«Vai in centrale?» che domanda stupida, si pentì subito dopo di averla formulata. Danny annuì sorridendole.

«È bello svegliarsi la mattina al tuo fianco…» si lasciò sfuggire Lizzie, mentre il rossore tornava a colorarle le guance. Danny sorrise teneramente, mentre scivolava di nuovo carponi sul letto. Afferrò le mani di Elizabeth, portandosele alle labbra e baciandone le nocche.

«Lizzie, non voglio metterti alcun tipo di pressione ed è giusto che tu faccia chiarezza dentro te stessa. Ho deciso che me ne starò in disparte per un po’. Rispetterò i tuoi tempi e sarai tu a venirmi a cercare quando sarai pronta.»

«Ma…» replicò la ragazza, senza trovare le parole giuste per dare forma alla sua protesta. No! Non voleva stargli lontano! Desiderava il suo calore su di lei, le sue carezze, il suo sorriso che la riscaldava più del sole.

«Non mi sto allontanando da te, ma ti amo Lizzie e non voglio esagerare.



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