Passione proibita by Terri Brisbin

Passione proibita by Terri Brisbin

autore:Terri Brisbin
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Romance, Foreign Languages, Italian, Foreign Language Fiction, Literature & Fiction
editore: HARLEQUIN MONDADORI
pubblicato: 2013-11-10T23:00:00+00:00


***

Margriet si alzò a fatica dal letto e andò alla finestra appena in tempo per vederlo allontanarsi nella tempesta. La luce che usciva dalla porta aperta della taverna lo illuminò fino a quando qualcuno non la richiuse.

Da quel giorno Rurik avrebbe smesso di importunarla e di dedicarle le sue poco convenienti attenzioni; avrebbe dovuto sentirsi sollevata e invece non lo era. Avrebbe dovuto essere felice di avere risolto almeno uno dei problemi che rischiavano di ostacolare la riconciliazione con suo padre e con Finn, quando finalmente lo avesse trovato, ma non lo era. Avrebbe dovuto vedere davanti a sé un futuro più limpido, ora che la situazione con Rurik era stata chiarita, e invece non riusciva a vedere nulla.

E mentre la pioggia copriva il rumore dei suoi singhiozzi, mentre grosse lacrime le rigavano il viso, aggrappata al davanzale della finestra, restò a guardarlo fino a che non lo vide scomparire nella tempesta, e fu solo con l’aiuto di Elspeth, arrivata ad assisterla qualche minuto più tardi, che riuscì a tornare a letto.

Di nuovo sdraiata tra le coperte, cercò di capire perché quell’addio la facesse soffrire tanto. Era certa di non desiderare Rurik, oh no, aveva imparato anche troppo bene quella lezione! E non poteva nemmeno pensare di sposarlo, visto che portava nel grembo il bambino di un altro uomo. Senza contare poi che suo padre non avrebbe in nessun modo permesso un’unione fra loro. Infine, era sicura di non amarlo, perché... ebbene, c’erano anche troppe ragioni per non poterlo, non volerlo amare.

Allora perché in quel momento non riusciva a trovarne nemmeno una? E perché il dolore sordo che le attanagliava il cuore pareva dirle che forse...?

«Lady Margriet?» la chiamò Elspeth. Margriet si asciugò gli occhi e si voltò verso la fanciulla. «Vi sentite bene?» Lei annuì. «E il bambino?» Un altro cenno affermativo del capo. «Ero così preoccupata per voi quando Sven mi ha detto che stavate male.»

«Te lo ha detto Sven?»

«Oh sì, sta imparando in fretta» rispose Elspeth, e un sorriso le curvò le labbra. «Però, a dire la verità, è stato quell’altro a dirmelo e Sven lo ha solo ripetuto.»

«Rurik?»

«Sì.» La giovane annuì; intanto si toglieva velo e soggolo e si sfilava la tunica dalla testa. «Alcuni di noi si erano appena svegliati quando vi ha trovata. Signore, come gridava! Il modo in cui chiamava il vostro nome mi fa ancora rabbrividire. Per un momento ho pensato che foste morta!»

«Stava solo eseguendo gli ordini di mio padre, Elspeth, e mio padre vuole che mi riporti a casa sana e salva. Non esagerare.»

Elspeth però spalancò gli occhi e scosse la testa, mentre si slacciava la veste. «No signora, quell’uomo ululava come se soffrisse davvero. Sembrava un lupo che ha perso la compagna.» La fanciulla la guardò e annuì, poi proseguì: «Anche Donald e Leathen ne sono rimasti sorpresi perché dicono che Rurik passa da una donna all’altra, spargendo il suo seme come fa un’ape volando di fiore in fiore...» Nel rendersi conto di ciò che aveva appena detto, avvampò.

«Sono stati quegli uomini a dirti cose simili?»

«Oh no, signora.



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