La fine di ogni brava ragazza (The Good Girls Series Vol. 1) by Holly Renee

autore:Holly Renee
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788893127653
editore: Triskell Edizioni
pubblicato: 2020-06-12T22:00:00+00:00

16

La bomba

Parker

Quattro anni e cinque mesi prima

Mi sembrava di essere ubriaco. Quell’assurda scarica di adrenalina, quella meravigliosa euforia, e quella felicità inattaccabile.

Niente poteva toccarci. Niente poteva buttarci giù. O almeno così credevo.

Trascorrevamo tutto il nostro tempo insieme. Di solito mi sentivo soffocare quando passavo troppo tempo con una ragazza.

Con Livy era diverso. Con lei, avevo tutto.

Ero tornato a casa da qualche ora, ma avevo già voglia di vederla. Mi sentivo spento quando non eravamo insieme. Mi sentivo quasi perso.

Ma dovevo passare la giornata con Mason. Lo avevo trascurato, e non volevo che gli venissero dei sospetti su me e sua sorella. Perché quello avrebbe rovinato tutto.

Ero steso sul divano quando udii un poderoso bussare alla porta. Esitai un momento, incerto se sollevare i piedi e alzarmi, perché Mason non aveva mai bussato, mai. Ma il pensiero che potesse essere Livy mi fece muovere il culo.

Non appena vidi i capelli biondi attraverso i pannelli di vetro della porta, rimpiansi la mia decisione. Avrei persino fatto dietrofront, se lei non mi avesse visto a sua volta. Invece mi costrinsi ad aprire uno spiraglio della porta e mi appoggiai allo stipite.

Di fronte a me c’era Madison, e non sembrava lei. La ragazza solitamente piena di sé sembrava tesa e preoccupata. Aveva gli occhi gonfi e le tremava il labbro inferiore, ma per quanto ci provassi non riuscivo a provare pena per lei. Invece la guardai, in attesa dell’esplosione della bomba Madison.

«Posso entrare?» Si guardò le spalle come se fosse preoccupata che qualcuno la vedesse.

«Che cosa vuoi, Madison?» Chiusi gli occhi e contai fino a cinque. Non capivo come avevo fatto a uscire con quella ragazza. Ero davvero così idiota?

«Devo parlarti. Ti prego, Parker.»

Mi passai una mano sul viso, sapevo che era una pessima idea, ma aprii comunque la porta.

Entrò nel mio spazio come se lo conoscesse alla perfezione, e immagino fosse così. Si sedette sul divano, nello stesso punto dov’ero io un attimo prima, e mi sistemai sulla poltrona di fronte a lei. Non le chiesi di nuovo cosa volesse, aspettai semplicemente che parlasse. Qualcosa nel suo modo di fare mi metteva a disagio.

«Non so come dirtelo.» Si morse il labbro inferiore, cosa che una volta avrei trovato sexy, ma ormai non mi fidavo più.

«Dillo e basta.» Non avevo voglia di stare ai suoi stupidi giochetti.

«Sono incinta, Parker.» Mi sventolò davanti una mano, e stretta saldamente fra le sue dita c’era una fotografia in bianco e nero.

Quelle parole mi colpirono come dei mattoni, mi schiacciarono il petto, rendendomi impossibile respirare. Le strappai di mano la foto e la studiai. In cerca di qualcosa che avesse senso. L’intera immagine era percorsa da linee bianche, ma non capivo cosa fossero.

«Come?» La mia voce tremava, come tutto il resto.

«Volevo aspettare di essere sicura prima di dirtelo. Sono stata dal dottore stamattina, ma quando sono passata non c’eri.»

Perché ero con Livy. Cazzo. Livy. Questo ci avrebbe distrutto. Avrebbe rovinato ogni cosa. Le fissai il ventre e la guardai accarezzarselo lentamente.

Mentirei se dicessi che non me la stavo facendo sotto, perché me la facevo sotto eccome, ma ero anche arrabbiato con me stesso.

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