Mai per amore. Bully by Penelope Douglas

Mai per amore. Bully by Penelope Douglas

autore:Penelope Douglas [Douglas, Penelope]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2014-07-29T22:00:00+00:00


Capitolo 20

Ben e io ci allontanammo, in modo che Jared potesse prendere la sua macchina. K.C. si mise accanto a noi ma, per qualche strana ragione, non riuscii a guardarla.

Non appena Jared montò in macchina e mise in moto, le ragazze intorno a noi cominciarono a saltellare e squittire. I Papa Roach pompavano al massimo dalle sue casse. Mandò su di giri il motore un paio di volte per fomentare la folla, il sorriso dipinto sulle labbra.

La Boss 302 si fermò a bordo pista e io mi resi conto che mi sentivo quasi tradita. Jared e io avevamo sognato di correre quella gara insieme e invece io me ne stavo sul ciglio della strada a guardare. Stava vivendo la sua vita senza di me e odiai la sensazione di esserne tagliata fuori.

Roman era a bordo della sua Pontiac TransAm. Nonostante la sua macchina fosse antica rispetto a quella di Jared, aveva comunque buone probabilità di vincere. La grande quantità di modifiche che vi aveva fatto la rendeva un’auto formidabile. Sfortunatamente, Derek Roman non contava solo sulle sue doti da meccanico per assicurarsi la vittoria. Quando era alle superiori e gareggiava, si erano verificati diversi incidenti.

«Ok!», annunciò l’organizzatore della gara. «Sgombrate la pista per il più importante evento della serata».

Secondo K.C., al Loop si facevano solo poche gare la settimana durante l’anno scolastico, perché i ragazzi più grandi erano tornati all’università. Insomma, quella era una serata soft, con due sole corse.

La musica che proveniva dalle casse della macchina di Jared risuonava tutt’intorno. Lo vidi prendere qualcosa e appenderlo allo specchietto retrovisore. Non capii esattamente di cosa si trattava, ma mi sembrava una grossa collana.

La stessa ragazza che aveva dato il via alla gara tra Madoc e Liam si diresse sculettando davanti ai fari delle macchine in partenza.

L’odore di benzina e pneumatici saturava l’aria e il ruggito dei motori mi faceva vibrare le gambe. Jared guardava dritto davanti a sé, impassibile, in attesa del segnale.

«Pronti?», gridò la signorina guardatemi-tutti.

«Partenza…». I motori rombarono.

«Via!». Abbassò le braccia lungo i fianchi e le macchine le schizzarono accanto, sollevando terra e sassolini. Mi sporsi sulla pista insieme alla folla per guardare le auto da dietro, più spaventata che eccitata.

Per quanto odiassi doverlo ammettere, ero preoccupata. Roman avrebbe potuto fare una mossa scorretta e procurare un danno a Jared. Nonostante tutto, non volevo vederlo ferito e sofferente.

I fanali di coda delle due macchine si avvicinarono gli uni agli altri in prossimità della prima curva. Ne mancavano altre quattro, poi la gara sarebbe finita. Erano curve a gomito ed era lì che i piloti si mettevano davvero alla prova al Loop. La pista era stretta, le macchine grosse e le curve infernali. Proprio per questo non era permesso parcheggiare nelle vicinanze.

Jared si comportò da gentiluomo e rallentò per far passare prima Roman, che schizzò avanti. Tutte e due le macchine sbandarono in curva sollevando un polverone, per la gioia degli spettatori, che urlarono. Spingendo sull’acceleratore, Jared raggiunse Roman e le due vetture procedettero testa a testa.

Andiamo, andiamo. Mi portai le mani al petto, le dita intrecciate strettissime.



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