Censura Subito!!! by Ian Svenonius

Censura Subito!!! by Ian Svenonius

autore:Ian Svenonius [Ian Svenonius]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Nero Editions
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


L’ARTISTA, L’ALIENAZIONE,

L’IMMORTALITÀ

ALIENAZIONE

La caratteristica principale di una band rock non è l’elettrificazione degli strumenti, né la colonizzazione della musica da outsider. Neppure la posa da ribelle, un taglio di capelli irriverente o un audace paio di scarpe. La caratteristica di una rock band, quella che la distingue dalle altre forme di produzione artistica – essendo la forma di produzione d’arte più recente – è che la sua statura non dipende dai suoi risultati.

Una band non si misura dai suoi dischi, dalle sue canzoni o dai suoi concerti, ma è al di sopra di quel che produce: ogni band resta semplicemente una band, la promessa di quella specifica proposta. La gente potrebbe amarla, quella band, anche a dispetto dei dischi terribili, dei concerti noiosi, della mancanza di carisma. E allo stesso modo, la band tratta i propri dischi con distacco e i propri concerti come robetta inconsistente, niente che possa davvero rappresentare la propria essenza.

Ogni band sostiene di essere migliore delle cose che produce, che sono immancabilmente il prodotto sfortunato di circostanze particolari. Spunta sempre fuori qualche produttore idiota, un tecnico del suono incompetente, una cattiva compagnia, o una momentanea défaillance: «Stavamo male», «ero ubriaco» e via così.

Di contro, la statura e l’identità degli altri artisti sono determinate dalla loro opera e da ciò che producono. Matisse, Jane Austen, Godard e Beethoven non erano amati o venerati per qualche ineffabile qualità che era stata loro conferita. Se diventarono celebri – almeno inizialmente – fu grazie alla loro opera. Ma la band rock è diversa, al contrario degli altri produttori d’arte, ciò che la band «fa» è scisso da ciò che la band «è».

La cosa è paradossale perché, apparentemente, le band sembrano riconciliare quell’alienazione che sta al cuore del moderno malessere postindustriale: l’alienazione dal frutto del proprio lavoro, dall’origine del prodotto, dalla comunità e dal processo politico.

Le band, a una prima analisi, sembrano rappresentare un rifiuto virtuoso di queste condizioni, garantendo ai partecipanti un ruolo attivo nel proprio destino e nell’arte che producono. Ma guardando le cose più da vicino si vede che la band, una volta nata, affronta un’altra esistenza che è al di fuori della propria creazione.

Infatti le rockstar hanno sempre espresso una certa ambivalenza rispetto alle band alle quali hanno dato vita: si sentono estranee a esse, si sentono bullizzate, si sentono in prigione, non le sopportano. Persino quando uccidono la band-mostro con uno «scioglimento» suicida, il suo spettro continua a guidarle, a tormentarle, a deriderle dal loculo tombale, spesso acquisendo nell’aldilà una potenza e una grandezza ultraterrene.

Il songwriter della band scopre in fretta che nessuna nuova canzone o disco potranno fungere da correttivo all’immagine che il pubblico ha di tale band, e che quindi anche lui – in quanto ex membro – potrebbe essere stato per tutto quel tempo, al pari degli altri, nient’altro che uno spettatore, il corpo ospitante di un parassita.

Band come Black Flag, Runaways, Grateful Dead, Germs, P.I.L., Crass, Shaggs, Slayer, Lynyrd Skynrd, Einstürzende Neubauten, Minor Threat, LiLiPut, Ultramagnetic MCs, Wu-Tang Clan, Pussy Galore, Death in



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