Cento Edgar Morin by Mauro Ceruti

Cento Edgar Morin by Mauro Ceruti

autore:Mauro Ceruti [Ceruti, Mauro]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Mimesis Edizioni
pubblicato: 2021-06-23T10:03:15+00:00


Un appello alla civilizzazione

delle idee

Fabio Gembillo*54

Ho conosciuto il pensiero di Edgar Morin seguendo, giovane studente, le lezioni di Filosofia della scienza nel Corso di Laurea in Filosofia all’Università di Messina. Ma, quasi in contemporanea, ho avuto la possibilità di seguire le sue “lezioni messinesi”, nei giorni 4, 5 e 6 marzo 2002, quando è stato invitato a Messina per ricevere dalla nostra Università, la laurea honoris causa in Filosofia. In quell’occasione, Morin mi affascinò subito quale studioso che si alimenta del contatto diretto, dialogante ed effettivo con tutti coloro che si trovano a interagire con lui. Da lì al chiedere e ottenere, dal prof. Girolamo Cotroneo, la possibilità di svolgere la mia tesi di laurea sul suo pensiero politico il passaggio è stato immediato. In particolare, ho cominciato a rendermi conto che alla maggior parte di coloro che si trovano a vivere un lungo e intenso periodo storico, permeato dal rapido mutare degli eventi, accade di ritrovarsi attori protagonisti di qualcosa di cui non si può avere esatta e piena contezza mentre la si vive e agisce. Questo è ciò che mi ha profondamente legato intellettualmente a Edgar Morin, poiché spesso il cavalcare la storia determina, come caratteristica peculiare dell’uomo, l’essere gettato all’interno della storia stessa, secondo una trasposizione heideggeriana di cui Morin, almeno in gioventù, forse non immaginava appieno il rapporto con la sua vita stessa. Ascoltare dalla sua viva voce, nei suoi successivi frequenti soggiorni messinesi, dal 2002 al 2010, e nei numerosi incontri personali in varie altre città italiane, il racconto della sua esperienza politica, sociale, filosofica e culturale ha irrobustito e chiarito buona parte del mio percorso formativo, intaccando quel particolare dualismo che di solito permea lo svolgersi di un pensiero a metà, privo di determinazioni, senza nessun apparente punto di arrivo e che non approda a una soluzione immediata, a una scelta ideologica ben precisa e che si prospetta, per chiunque compia studi e ricerche in ambito filosofico, piuttosto come un eterno, terreno vagare, lungo tutta la vita. Una caratterizzazione soggettiva della realtà che generò in Morin, all’inizio del suo percorso, lo stato d’animo in cui una sorta di spaesamento ricopriva il ruolo di tutore rispetto a ogni altra cosa. Uno spaesamento che lo portò prima alla ricerca di certezze anche ostinatamente perseguite e poi drammaticamente abbandonate e finalmente ripensate in maniera critica. Diventato consapevole di tutto ciò, Edgar Morin ha cominciato a rendersi conto che l’uomo non è in grado di vivere e di agire realmente senza conoscere criticamente; che la vita, di per sé, non è vivibile né vitale senza accrescimento di conoscenza. Tale problema nasce dall’analisi della realtà e di come essa viene vissuta e spesso recepita dall’uomo. Questi, infatti, ha bisogno di un’analisi e di un’elaborazione in primis del suo ambiente, che deve essere poi computato per l’organizzazione delle rappresentazioni che la sua mente formula. La realtà è comprensibile dalle capacità dell’uomo. Egli riesce a pensarla. Dunque, dovrebbe essere in grado di gestirla. Gradualmente, a Morin appare chiaro che ogni attività è innanzitutto attività cognitiva.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.