Central Park by Guillaume Musso

autore:Guillaume Musso [Musso, Guillaume]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
Tags: Fiction, Thrillers, General
ISBN: 9788858773024
Google: RwehDQAAQBAJ
editore: Giunti
pubblicato: 2015-08-19T22:00:00+00:00

15

PARA BELLUM

Si vis pacem, para bellum.

Vegezio

Un cubo di Rubik alto venti metri posato sul fronte est della Quinta Avenue.

Incastrato tra le costruzioni del Mount Sinai Hospital e il Museum of the City of New York, il laboratorio di ematologia medico-legale occupava l’ultimo piano di un edificio ultramoderno la cui facciata di cristallo – costituita da pannelli di vetro quadrati multicolori – richiamava il celebre rompicapo a tre dimensioni.

A Gabriel e Alice occorse meno di un quarto d’ora per raggiungere lo snodo tra l’Upper East Side e Spanish Harlem. Per fortuna era l’ora di pranzo e molti parcheggi si erano liberati. Lasciarono la Shelby in una delle strade che costeggiavano l’immensa cintura comprendente l’ospedale e il campus della facoltà di medicina.

“Mi aspetta in macchina, d’accordo?”

“Sta scherzando? Non se ne parla: vengo con lei.”

“Ok,” sospirò Gabriel. “Ma prima mi faccia parlare. Sono io a condurre l’indagine, d’accordo?”

“D’accordo, capo,” ironizzò lei aprendo la portiera.

“E non perdiamo tempo, ok?” fece lui una volta sceso, guardando l’orologio di un parchimetro.

Alice annuì in silenzio e lo seguì nell’atrio, poi nell’ascensore. A quell’ora della giornata, il piano del laboratorio era quasi vuoto. Dietro la reception, un’impiegata stava terminando di mangiare una vaschetta d’insalata.

Gabriel si presentò e chiese di vedere Éliane Pelletier, la vicedirettrice del laboratorio.

“È francese?” si stupì Alice sentendo quel cognome.

“No, è del Québec. E l’avverto, è un po’ speciale,” ammiccò alzando un sopracciglio.

“In che senso?”

“Le lascio la sorpresa.”

Éliane Pelletier comparve immediatamente in fondo al corridoio:

“Gaby, grand’uomo, sei venuto a presentarmi la fidanzata?!” lo apostrofò da lontano.

Era una donna dai capelli grigi tagliati corti, bassa e robusta. Portava occhiali quadrati e un giubbino bianco aperto su un’ampia tunica nera. Rotondo e dolce, il suo viso ricordava quello di un bambola russa. “Sono felice che ti sia finalmente accasato,” lo punzecchiò ancora abbracciandolo.

Lui si guardò bene dall’assecondarla.

“Éliane, ti presento il capitano Schäfer, della Brigade Criminelle di Parigi.”

“Buongiorno, cara,” fece, stringendo a sé Alice. “Maledetti francesi, eh?”

La seguirono in ufficio.

“Abbiamo poco tempo, Éliane. Puoi ordinare un’analisi del Dna a partire da questo campione di sangue? I nostri laboratori sono sovraccarichi.”

Alice estrasse dalla sacca il pezzo di stoffa della camicetta e lo porse a Éliane.

“La affido subito a uno dei miei biologi,” assicurò, prendendo il sacchetto. “Che cosa stai cercando, esattamente?”

“Un’impronta genetica utilizzabile. Puoi farlo in fretta?”

“Sei ore, va bene?” fece lei aggiustandosi gli occhiali.

“Stai scherzando?”

“Posso usare delle sonde in miniatura e ridurre così il tempo di estrazione del Dna e la sua amplificazione, ma ti costerà più caro…”

“Fa’ più presto che puoi. Quando hai i risultati mandali a Thomas Krieg insieme alla fattura. Vorrei chiamarlo per avvertirlo. Posso servirmi della tua linea?”

“Fa’ come se fossi a casa tua, Gaby… Mi metto subito al lavoro.”

La donna si eclissò, lasciandoli soli nell’ufficio.

“Qual è il numero del suo cellulare? Se per lei va bene, vorrei comunicarlo a Thomas perché possa raggiungerci più facilmente.”

Alice annuendo gli scrisse il numero su un post-it che prese dalla scrivania e mentre Gabriel chiamava il collega uscì in corridoio. Attivò il telefono, compose il numero del padre, ma s’imbatté inesorabilmente nel messaggio della segreteria.

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