Cinema la prima volta by Bernardo Bertolucci

Cinema la prima volta by Bernardo Bertolucci

autore:Bernardo Bertolucci [Bertolucci, Bernardo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: minimum fax edizioni
pubblicato: 2018-11-25T23:00:00+00:00


28. Billy Martin, all’anagrafe Alfred Manuel Martin Jr., è stato un giocatore di baseball statunitense. Nel 1950 entra negli Yankees come seconda base. La battuta nel film è nata dallo stesso Matthew Barry che, subito prima di girare la scena, aveva saputo della morte di Martin. [n.d.c.]

29. Il poeta è Saigy¯o (1116-1190). [n.d.c.]

GLI ANNI OTTANTA

INCUBI NEL CASSETTO

di Michel Ciment

Quando Primo (Ugo Tognazzi) chiede a Barbara (Anouk Aimée) perché l’abbia sposato, lei gli risponde: «Perché eri un grande lavoratore e poi mi facevi ridere».

Sono due classi sociali che si guardano. Barbara, ed è implicito nel fascino di Anouk, viene dall’alta borghesia francese. Ha studiato a vent’anni il restauro di opere d’arte a Parma, e questo spiega i suoi legami con la pittura, il falso Pissarro e tutto il resto. E ha conosciuto questo ex contadino che s’è arricchito. Venendo da una famiglia oziosa, è affascinata dal suo materialismo. Per tutto il film c’è un confronto tra le due classi. Primo guarda Barbara con ammirazione e rabbia per via della sua classe (come diceva David O. Selznick: «There are two kind of class, first class and no class», ci sono due tipi di classe: prima classe e nessuna classe). E lei gli invidia l’energia e la vitalità. La scelta di Anouk Aimée è quindi dialettica rispetto a quella di Tognazzi. Mi ricollego in parte a Novecento, perché alla fine si tratta del fascino che le classi sociali hanno le une sulle altre. È una persona che non ha potuto lavorare e che è sedotta dal lato positivo del marito, e anche da una certa poesia, una certa nobiltà emanata dalla sua volgarità.

Il film finisce in una balera così come La Luna terminava con una rappresentazione teatrale. Qui il padre ritrova suo figlio. Là il figlio ritrovava suo padre. Nelle due situazioni c’è uno spettacolo e della musica.

Come alla fine di Ultimo tango e del Conformista. Immagino che per concludere mi serva sempre un momento di musica. Forse durante un ballo o uno spettacolo sento di potermi permettere delle libertà rispetto ai miei personaggi. A quel punto può succedere di tutto. E in questo caso preciso, c’è la resurrezione di Giovanni, il figlio.

Come ti è venuta l’idea di fare questo film dopo altri più «cosmopoliti» come Ultimo tango, Novecento e La Luna?

Avevo voglia di ritrovare la lingua italiana. Era una specie di scommessa. La cosa più difficile nei film italiani, e in generale anche la meno riuscita, sono i dialoghi. Gli sceneggiatori – e mi metto tra loro – hanno la tendenza a scrivere dialoghi troppo letterari. Volevo vedere se era possibile liberare questa lingua dai suoi orpelli, denudarla e anche inventare una lingua cinematografica. Sono molto contento del risultato ottenuto, che è dovuto prima di tutto a Tognazzi, originario della regione dove si svolge il film, la Bassa padana. È un uomo di buon senso che per lungo tempo si è esibito sui palchi del varietà, il vero teatro epico secondo Brecht. L’esperienza di Ugo mi è servita moltissimo: la sua lingua parlata faceva perdere al testo scritto tutto quello che poteva avere di letterariamente pesante.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.