Come un libro ritrovato by Nick Bradley

autore:Nick Bradley [Bradley, Nick]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2024-01-30T23:00:00+00:00

Avevano attraversato la città percorrendo Hondori, la lunga galleria commerciale di Hiroshima in confronto alla quale il piccolo shotengai di Onomichi impallidiva. La grande città era piena di ragazzi dell’età di Kyo, usciti a divertirsi. Dopo l’atmosfera tetra del memoriale della pace, fu strano ritrovarsi in mezzo a tutti quei ragazzi che facevano baldoria.

Stare nella vivace e animata Hiroshima era un po’ come tornare a Tokyo. Kyo era circondato da un entusiasmo trascinante. Taxi, tram, salarymen, office ladies, studenti, bar, caffetterie, ristoranti, sale giochi, manga café, cat café, maid café: Hiroshima offriva praticamente tutto quello che offriva Tokyo. Per Kyo si aprivano di nuovo infinite possibilità. A Onomichi non aveva scelta: lì non aveva niente da fare se non disegnare, studiare, ristrutturare la casa di Jun ed Emi o chiacchierare con la nonna mentre giocavano a go o passeggiavano. Ma, ora che era tornato in una grande città e che stava di nuovo camminando in mezzo a una folla di coetanei, sentì una familiare sensazione di libertà invadere il suo corpo.

Si erano ammassati in un izakaya di catena poco fuori l’Hondori e Kyo stava chiacchierando con una ragazza che voleva vedere i suoi disegni. Stava frugando nello zaino, un po’ brillo, in cerca del taccuino, ma il tizio dall’altro lato del tavolo continuava a fumare e a guardarlo con un’espressione sprezzante.

«Eccolo», disse Kyo mostrando il taccuino.

La ragazza glielo strappò dalle mani e cominciò a sfogliarlo in fretta. «Wow! Sono fantastici!»

Lui sorrise e respinse educatamente il complimento. «Non sono niente di che, giusto qualche scarabocchio.»

«Kawaii. Il personaggio della rana è troppo carino. E il gufo e il tanuki mi piacciono da morire!»

Il tizio di fronte lanciò un’occhiata ai disegni e poi a Kyo. «Cosa studi?» gli chiese.

«Oh, non faccio l’università», rispose lui.

«Quindi sei un illustratore professionista?» Guardò Kyo dritto negli occhi.

«Non proprio, no.»

«Hai un sito web?»

«No.»

«Allora hai un account su Instagram?»

«Sì, ma non pubblico i miei disegni. Sto cercando di passare meno tempo online.»

«Hai mai pubblicato qualcosa?»

«No.»

«Allora scusami la sfrontatezza. Ma come fai a definirti un illustratore?» Il tizio spense la sigaretta.

Kyo non sapeva cosa rispondere.

Si guardò intorno in cerca d’aiuto.

La ragazza aveva smesso di sfogliare il taccuino e stava guardando lui e il tizio arrogante seduto di fronte. Takeshi era impegnato a parlare con altre persone.

«Infatti non mi definisco un illustratore», disse Kyo.

«Allora cosa sei?» Il ragazzo incrociò le braccia. «Hai un lavoro?»

«Sono un ronin-sei», rispose Kyo.

Il tizio sogghignò.

«Dev’essere dura», gli disse la ragazza restituendogli il taccuino e picchiettandogli il polso. «Però i tuoi disegni sono davvero belli», aggiunse con un sorriso comprensivo.

Il tizio si raddrizzò e si accese un’altra sigaretta, compiaciuto. «Se vuoi fare l’illustratore, devi essere sul web», disse rivolto alla ragazza, come se Kyo fosse sparito. «Anch’io mi diverto a fare qualche disegno.»

Come se fosse uscito dal proprio corpo, Kyo lo guardò prendere il cellulare e mostrare alla ragazza il suo account con diverse migliaia di follower. I disegni erano molto stilizzati e pieni di colori sgargianti. Kyo deglutì.

«Fighissimi! Aspetta, com’è il nome?» disse lei, dimenticandosi di Kyo.

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