Conti Guido - 2010 - Le mille bocche della nostra sete by Conti Guido

Conti Guido - 2010 - Le mille bocche della nostra sete by Conti Guido

autore:Conti Guido [Conti Guido]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788852050749
Google: 0DCWAwAAQBAJ
editore: MONDADORI
pubblicato: 2014-05-16T22:00:00+00:00


Emma rispose con una lettera che Marzia ritrovò dentro la scarpa, dopo aver provato a infilare il piede. Sorrise pensando a Emma che usava posti stravaganti per nascondere i suoi messaggi, ma poi, mano a mano che leggeva, il suo sorriso si spegneva lento come cala il sole nelle sere d’estate.

Le tue parole sono tristi. Io sono vicino a te e tu sembri lontana come la stella di Andromeda al nostro sole. Perché tanta malinconia? La mia presenza non ti dà gioia? Io sono qui con te, per te, perché tu sei il mio solo amore. Le parole banali, logore e fruste come “amore”, nascondono solo abissi insondabili, ma non trovo altra parola per dire del desiderio di te. Ciò che conta adesso è che tu sei qui con me. Io non ho paura di cosa accadrà dopo. Ci penso sai, come ci pensi tu. Nei giorni in cui eravamo lontane camminavo smarrita, spersa come il cane abbandonato sul ciglio della strada che non trova più la sua casa. Tu c’eri, ma non c’eri più. Eri lontana ed eri dentro di me. Io scrivo e parlo con le tue parole, perché vorrei essere te. Oggi viviamo anche per domani, quando questi ricordi saranno il sale dei giorni e delle notti a venire. Io sono agosto e settembre, io per te sono febbraio e aprile. Io voglio essere tutto il tempo che tu vorrai che io ti rimanga accanto.

La mattina dopo Emma scivolò fuori dal letto.

«Dove vai?»

«Al porticciolo. Voglio andare a vedere le barche che rientrano con il pesce appena pescato. Vieni? Ho voglia di fare delle foto all’alba. Vieni con me?» disse con un calore che Marzia non capì.

«No, ho sonno, lasciami dormire ancora» rispose, e si girò nel lenzuolo, mentre la luce della camera, ancora senza sole nel mattino, era color arancio e madreperla.

Emma in silenzio si vestì, prese la sua macchina fotografica e scese le scale. Non aveva baciato né salutato l’amica. Marzia avvertiva in quei gesti, nel suo passo svelto, una ripicca per l’offesa di non essere stata accompagnata, uno schiaffo d’indifferenza, come un rimprovero taciuto.

“Non ha importanza se potremo amare per sempre. L’importante è amarci adesso. Ci restano pochi giorni per stare insieme, poi si vedrà.”

Così cercava di convincersi Marzia coricata nel letto. Si girò verso l’amica e allungò il braccio. Lei non c’era più. Pensò alla notte degli scogli, quando si erano amate di fronte al buio dell’universo. Poche ore e tutto sarebbe svanito, così, all’improvviso. La bellezza dei loro giorni, lo stare insieme, le risa e i bagni... tutto si dissolveva mentre loro lo stavano ancora vivendo. La sensazione che ogni cosa scorresse veloce come l’acqua del fiume dove con Emma aveva fatto il bagno le aveva lasciato un senso di angoscia profondo, un morso nell’anima, come quando resta il segno dei denti nella polpa della mela. Questo voleva dire “diventare grandi”, “capire il mondo”? Allungò di nuovo la mano, lasciandola scivolare sul lenzuolo. Si rammaricò di non essere andata con Emma a fotografare i pescatori di ritorno da una nottata di lavoro.



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