Crier's War + Iron Heart by Nina Varela

Crier's War + Iron Heart by Nina Varela

autore:Nina Varela [Varela, Nina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-10-05T12:00:00+00:00


Ma Ayla non stava pensando a questo adesso, e neanche a lei.

Sbucò dallo stretto vicolo nel quale si era nascosta e si diresse verso il centro della zona portuale, soddisfatta di aver seminato la seconda guardia. Non aveva dato alle guardie nessuna ragione per inseguirla: i pasticci di carne nel suo zaino erano stati pagati, grazie tante. Ma, in una città di scaricatori nerboruti, un’esile ragazzina dallo sguardo inquieto dava nell’occhio attirando su di sé i sospetti sia degli umani sia degli Automi.

L’area portuale era poco più di un insieme di locande e pub attaccati come patelle alla linea di costa, e ogni tre edifici uno recava l’insegna di una compagnia navale o di un’impresa commerciale. Poco lontano dalla riva, un gruppo di barche che ondeggiavano alla fonda e case su palafitte che emergevano dall’acqua come insetti dalle lunghe zampe costituivano gli alloggi degli stivatori. Era tutto lì. Tutti gli affari importanti si svolgevano nel centro della capitale. Da qualunque punto dell’area portuale, o del porto antistante, si poteva vedere il monolite delle bianche mura di Thalen che sorgeva dalla costa come una strana scogliera, troppo perfetta per essere vera. Ad Ayla non piaceva guardarla troppo a lungo. L’idea di una capitale così volutamente nascosta la rendeva nervosa. Mura così alte ti portavano a chiederti: stanno cercando di tenere fuori, o di tenere dentro, qualcosa?

Benjy la stava aspettando fuori dal Gabbiano Nero, una taverna che sembrava affollata a ogni ora del giorno. Era un buon posto per incontrarsi se non si voleva dare nell’occhio. Ayla gli si avvicinò, restando nascosta nell’ombra del tetto spiovente. Si mantennero a una distanza di sicurezza, guardando ciascuno davanti a sé e parlando sottovoce. Benjy stava fumando la pipa, probabilmente per dare a intendere di avere una buona ragione per attardarsi fuori dalla taverna invece di entrare, e Ayla trovò la cosa ridicola: Benjy faceva una smorfia ogni volta che inalava, mostrando di detestare quell’esperienza.

«Sei in ritardo» le mormorò, esalando una nuvola di fumo blu.

«Sono stata seguita due volte» rispose lei accigliata. «Ho dovuto giocare a rimpiattino con le guardie per un po’. Come se fossi una dannata volpe. Prima entriamo nella città e meglio è: lì sarà molto più facile mimetizzarsi.»

«Sei sicura di averli seminati?»

«Certo. Comunque, ho due pasticci di carne, se hai fame.»

Lui le lanciò un’occhiata e lei non riuscì a trattenersi dal ricambiarla. Solo per una frazione di secondo, giusto il tempo di cogliere in un lampo le sue fattezze, la pelle scura e i grandi occhi da cerbiatto, le lentiggini sul naso, visibili anche nell’ombra. «Sai benissimo che ho sempre fame.»

«Come potrei dimenticare che sei un pozzo senza fondo» disse lei secca. «Be’, allora possiamo mangiare sulla strada per Thalen.»

Il piano era trovare il fratello di Ayla, Storme. Un piano terribile, che prevedeva di intrufolarsi nel posto in assoluto più pericoloso e meglio sorvegliato di tutta Varn: il palazzo della Regina Pazza. Nel migliore dei casi Ayla e Benjy, in qualche modo, per miracolo, sarebbero riusciti a contattare Storme e a dirgli tutto ciò che sapevano dello Scyre Kinok.



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