Da molto lontano by Roberto Costantini

autore:Roberto Costantini [Costantini, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788831743907
editore: Marsilio
pubblicato: 2018-11-21T23:00:00+00:00

*

Prima di tutto, dovevo svegliarmi sul serio. Mi feci una lunghissima doccia, all’inizio bollente, poi gradualmente più fredda e infine gelata. Presi il Prozac, doppia razione, per recuperare.

Dovevo sapere dov’era quella sgualdrinella che continuava a mentirmi. Andai al telefono e composi il numero della pensione Rosa. Mi rispose la voce inconfondibile di Hassan.

«Sono il commissario Balistreri, ti ricordi?»

«Sì, certo.»

«Sto venendo lì. La signorina Francesca non devi lasciarla uscire per nessun motivo.»

«Mi spiace, ma la signorina Cruciani è già venuta a prendersi i bagagli e se ne è andata.»

«A che ora?»

«Verso le nove e mezza. Aveva passato la notte fuori e sembrava triste, commissario.»

Aveva un insopportabile tono ironico e compiaciuto. Io ero l’amante vecchio e bavoso mollato senza preavviso dopo una notte di sesso insoddisfacente. Gli chiusi il telefono in faccia.

Dove diavolo è andata?

Mi sedetti sul bordo del letto, cercando di concentrarmi. La parte iniziale della storia era ormai chiara.

Penelope ha rimorchiato Umberto su ordine di Annibaldi. Per conto di Petruzzi o di Merola. O di entrambi.

Ma poi qualcosa era andato storto. Altrimenti non ci sarebbero stati quei tre morti: Annibaldi, Daniela Ferri e Morace.

C’è anche una richiesta di riscatto da dieci miliardi, Balistreri!

Finalmente ero sveglio! Avevo sottovalutato quel maledetto diario e gli sfoghi di pianto di Francesca: gli stupri, le botte, le minacce, la schiavitù.

Volevano liberarsi dalla schiavitù. E con dieci miliardi sei libero per sempre!

Penelope aveva la motivazione, l’intelligenza, la volontà.

Ha ingannato anche Merola! Ha rimorchiato Umberto ai Binari, ha finto di portarlo via da Roma per fare contento Merola e gli ha telefonato ogni tanto per tranquillizzarlo, ha ucciso Umberto Petruzzi, ha chiesto il riscatto, ha ucciso chi poteva collegarla a Umberto. Ma non poteva andare contemporaneamente in Svizzera a riscuotere un riscatto. Le serviva un complice! Non qui, ma all’estero, libero di muoversi.

Il maresciallo Esposito e Caterina mi avevano raccontato che Francesca aveva rischiato la sua vita pochi mesi prima, in mare, per tirare la sorella fuori dalle onde, grazie alle abilità di nuotatrice acquisite da ragazzina alla scuola nuoto pagata da Penelope.

Volevano entrambe un’altra vita.

Nessuna delle due poteva farlo da sola. Ma chi si poteva fidare della piccola e inaffidabile sgualdrina Francesca come complice? Solo Penny si sarebbe fidata di Fran. Perché sapeva che verso di lei la sorella aveva una devozione tale da farne un complice affidabile.

Capuzzo non si era sbagliato.

«Stia alla larga da lei. È pericolosa. E Penny è molto peggio di lei.»

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