Delta Blues by Ted Gioia & Francesco Martinelli

Delta Blues by Ted Gioia & Francesco Martinelli

autore:Ted Gioia & Francesco Martinelli [Gioia, Ted & Martinelli, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2021-08-16T00:00:00+00:00


VIII

Il boogie di Hooker

1. Non ho più smesso di saltare da quel giorno

I grandi musicisti di blues mantengono sempre un elemento di mistero. Continuiamo a trovare enigmatici vuoti nelle biografie, gli “anni vagabondi” di cui si sa poco, le improvvise partenze con l’ultimo treno, l’arrivo in una città sconosciuta con un nuovo nome. Si mormora di attività illecite, di lavoretti collaterali pagati in contanti, di cosa succede nel retro del locale o fuori nel vicolo. E come c’è da aspettarsi salta sempre fuori la storia affascinante, che pare uscita da un romanzo, su una vita sfortunata, di cui vediamo a malapena qualche intrigante dettaglio prima che il libro si chiuda improvvisamente davanti a noi, lasciando senza risposta tutte le domande.

La musica della tradizione del Delta sembra sempre essere accompagnata da questa fitta nebbia. Promette in continuazione senza poi riuscire a mantenere, e viviamo di promesse forse più che di vere informazioni. Non c’è da stupirsi se gli studiosi che hanno seguito le sue volatili tracce hanno finito per comportarsi come altrettanti investigatori all’inseguimento di un astuto colpevole. Ma qui i sospetti restano sempre uccel di bosco, sempre un passo avanti ai loro inseguitori, senza fornire la loro confessione o rivelare tutta la verità. Certo abbiamo imparato molto sulla storia di questa musica nell’ultimo mezzo secolo, ma quello che abbiamo assodato sembra irrilevante rispetto a quello che resta da chiarire. Da quel lontano 1903, quando W.C. Handy incontrò alla stazione ferroviaria di Tutwiler quell’anonimo chitarrista «magro e dinoccolato», che suonava il blues con un coltello e il cui volto era segnato da «una tristezza senza tempo», la musica ci è stata consegnata da una serie di personaggi altrettanto enigmatici, maestri senza albero genealogico, viaggiatori senza visti ufficiali, senza un preciso punto di partenza o una destinazione certa.

John Lee Hooker è riuscito a far arrivare integra la mistica del bluesman nel nuovo millennio. Pur essendo uno degli ultimi sopravvissuti tra i bluesman del Delta che si sono formati negli anni prima della Depressione, ha avuto una vita abbastanza lunga da essere magnificato dai famelici media elettronici. Nei suoi ultimi anni Hooker è stato celebrato al Tonight Show e al Late Show with David Letterman; ha chiacchierato con il presidente degli Stati Uniti ed è stato immortalato nella Walk of Fame a Hollywood; gli è stato dedicato un omaggio al Madison Square Garden, e la lista di quelli con cui ha suonato va da Miles Davis ai Rolling Stones. Malgrado tutte le interviste e tutte le ricerche, è rimasto tuttavia un mistero, un elemento inconoscibile che la continua presenza pubblica non ha aiutato a penetrare.

Partiamo dall’inizio. Quand’era nato? John Lee Hooker rispose con sicurezza di essere arrivato sulla scena il 22 agosto 1917, giusto fuori da Clarksdale. Ma in altre occasioni aveva fornito la data del 1920, del 1915, del 1923 o ancora altre annate. Certo si poteva trovare la prova definitiva nei registri del tribunale di contea. Ma l’edificio era bruciato fino alle fondamenta nel 1927. Fratelli? Hooker ne aveva nove… o forse dodici, a seconda di chi rispondeva alla domanda.



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