Demelza 2 by Winston Graham

Demelza 2 by Winston Graham

autore:Winston Graham
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Historical, Fiction
ISBN: 9788845426346
editore: Sonzogno
pubblicato: 2017-02-14T23:00:00+00:00


Capitolo otto

Un’occasione in cui era presente il Lord tenente della Contea era un’occasione importante. Il Lord tenente era l’Uomo del Re e governava tutte le cose, grandi e piccole. Perciò aveva anche il potere di nominare i giudici di pace, ed essere giudice di pace significava disporre di un potere indiscusso nella zona. Nel bene e nel male, i giudici di pace deliberavano senza alcun controllo da parte del Consiglio della corona e del tesoro. Per questo il Lord tenente veniva cercato, lusingato e blandito da tutti.

Quella sera ci sarebbero stati balli, brindisi, partite a carte e un vasto assortimento di rinfreschi. La sala era decorata con festoni rossi, bianchi e blu, e dietro la pedana su cui suonavano i musicisti era appeso un grande ritratto di re Giorgio.

Poco dopo essere entrata, Demelza scorse Andrew Blamey. Il capitano aveva trovato un posto tranquillo da cui osservare la porta, in attesa di Verity. Demelza sentì il cuore martellarle nel petto anche per un’altra ragione: Verity sarebbe venuta con Francis e questo significava altri guai.

Dai Warleggan si era fatta un’idea di cosa poteva aspettarsi, e l’arrivo della gente che aveva incontrato lì la fece sentire a suo agio; era così rassicurante e piacevole poter salutare persone che aveva conosciuto poco prima. Joan Pascoe le presentò un giovane di nome Paul Carruthers, alfiere della Marina. C’erano anche il dottore e la signora Choake, che però si mantennero a una certa distanza. Patience Teague inaspettatamente si mise a chiacchierare con lei. Demelza ne fu lusingata finché non la attraversò il sospetto che fosse solo perché era stata alla festa di George Warleggan. Poi un uomo grasso e pallido di nome Sanson (che ricordava di aver visto durante le rivolte per il grano) si fece largo tra la folla continuando a sbattere le palpebre e attaccò bottone con Ross, raccontandogli di una qualche somma persa al gioco. Prima che se ne rendesse conto, lei e Ross vennero separati.

Era circondata da persone che non conosceva o conosceva appena. C’erano anche Sir Hugh, John Treneglos e un uomo di nome St John Peter, più giovane e bello degli altri. Molti le parlavano e lei rispondeva distrattamente, l’attenzione focalizzata su altre cose: chi dei presenti fosse il Lord tenente, come fossero riusciti ad accendere così tante candele, come avrebbe fatto a tornare da Ross, se Andrew Blamey si fosse o meno allontanato dal suo angolo, che tipo di fiori fossero quelli che addobbavano la sala, se il suo vestito avrebbe retto, se sarebbe riuscita a ballare con quella pettinatura così alta. A ogni scoppio di ilarità delle persone attorno a lei, subito si chiedeva ansiosa se stessero ridendo per una battuta o di lei, che si era messa in ridicolo in qualche modo.

Aveva bisogno di bere qualcosa, questo era certo. I tre bicchieri di porto che aveva preso dai Warleggan l’avevano fatta sentire bene, ma adesso l’insicurezza cominciava a tormentarla di nuovo. Un altro po’ di coraggio liquido era proprio quello che ci voleva.

All’improvviso dall’orchestra si levò un rullo di tamburi e ogni altro suono si interruppe, come se fosse stato cancellato dalla lavagna.



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