Devil Red by Joe R. Lansdale

autore:Joe R. Lansdale
La lingua: it
Format: mobi, epub
Tags: che potrebbe rivelarsi un prezioso alleato o il peggiore nemico mai affrontato., anche se vorrebbero poterla svolgere nella legalità, una strampalata organizzazione di killer mercenari, Hap è sull’orlo di una crisi di nervi. Ma non c’è tempo per riposare: lui e Leonard sono troppo impegnati nel disperato tentativo di non farsi ammazzare da una serie di personaggi che li hanno presi di mira, la Dixie mafia e una loro vecchia conoscenza, è uno dei più incredibili che sia mai capitato loro, una volta tanto. Il primo caso che affrontano, e tra una specie di setta vampirica, però, tra cui il killer Devil Red, Hap e Leonard decidono di continuare la loro attività di investigatori privati, Non ancora paghi delle ultime avventure e dell’incontro con la leggendaria killer Vanilla Ride
ISBN: 9788834716519
editore: Fanucci
pubblicato: 2009-12-31T23:00:00+00:00

35

Brett era seduta nel soggiorno assieme a me, Leonard e Marvin. Drake aveva tolto le tende. Era mezzanotte passata e lei era appena rientrata dal lavoro. Le raccontammo l’accaduto. La prima cosa che mi venne in mente fu che avrebbe sicuramente deciso di piantarmi. Attiravo la sfiga peggio di una calamita. Potevo andare in capo al mondo o fare qualsiasi cosa, che la merda si levava subito in volo per venire a sbattermi in faccia. Be’, magari ci mettevo anche un po’ del mio. Tipo spaccare il ginocchio a quel tale, rompergli una costola. Ma non aveva importanza. Anche se me ne stavo in casa, davanti alla TV, i guai erano capaci di arrivarmi sotto forma di telegramma cantato. E se non trovavano me andavano subito a cercare Leonard, con lo stesso identico risultato.

«Quindi vi stavate facendo gli affari vostri» disse Brett.

«Proprio così» rispose Leonard.

«Vi credo» disse lei. «Sto dalla vostra parte.»

«Siamo i tre moschettieri» dissi io. «Ah, scusa» aggiunsi guardando Marvin. «Mi spiace di averti lasciato fuori da questa faccenda. In realtà nel libro erano quattro.»

«Ma io non voglio essere un moschettiere» disse lui.

«Via, andiamo» disse Leonard. «Non era per ferire i tuoi sentimenti. Puoi esserlo anche tu.»

«Sto bene così» rispose lui.

«Per come la vedo io,» riprese Leonard «tu hai una gran voglia di essere un moschettiere, solo che non lo vuoi ammettere.»

«A dirla tutta,» fece Brett «io ho sempre voluto diventare una Mickey Mouskettiera.»

«Cristo» dissi io. «Allora una sera o l’altra puoi anche metterti in testa un paio di orecchie da Topolino, prima di… Insomma, hai capito.»

«Certo che si» rispose lei. Poi se ne andò in cucina, tornando con dei triangolini di mais e qualche bibita gassata.

«Buon appetito» disse. «Più massaia di così, stasera non posso diventare.»

Ci lanciammo sul rinfresco. Sembrava l’ora del pasto a uno zoo.

«Quindi, la faccenda sta così» disse lei. «Volete trovare il legame tra i vampiri e l’uomo del trailer, ovvero il patrigno di Mini. Giusto? E pensate che i soldi della ragazza c’entrino qualcosa.»

«Avrebbe senso» disse Marvin. «E vedo che Hap si è attenuto alle nostre regole di riservatezza senza fare il mi nimo cenno a tutta questa storia.»

«Il difficile è fargli chiudere il becco» disse Brett.

«Immaginavo» rispose Marvin.

«Volete sapere come la penso?»

«Già che siamo qui.»

«Forse dovrei indossare il deerstalker di Leonard, visto che sto per illustrarvi le mie pregevoli opinioni investigative, basate peraltro sul semplice intuito.» Leonard glielo porse, e Brett se lo calcò in testa.

«Ehi» disse Marvin. «A te sta a meraviglia.»

«Sì, cazzo» dissi io. «Lascia perdere le orecchie da Topolino.»

«Vero, ti dona» disse Leonard.

«Il denaro è una semplice coincidenza» attaccò lei. «E vi sta confondendo le idee. La legge ha inchiodato Godzilla per l’omicidio di quell’universitario, mentre Mini se l’è cavata con poco più di una ramanzina, e con lei tutte le altre. Da qualche parte, però, a qualcuno girano le scatole per via di ‘sta cosa, e non c’entrano niente la faccenda dei vampiri, quella del denaro e neanche l’omicidio di Ted. Fin qui mi seguite?»

«Ti stiamo ascoltando» disse Marvin.

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