Elogio dell'ozio by Bertrand Russell

Elogio dell'ozio by Bertrand Russell

autore:Bertrand Russell [Bertrand Russell]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Longanesi
pubblicato: 2014-06-01T16:00:00+00:00


CAPITOLO VII

IN DIFESA DEL SOCIALISMO

LA maggioranza dei socialisti, oggigiorno, sono discepoli di Karl Marx e da lui hanno preso il convincimento che l’unica forza politica in grado di far trionfare il socialismo è il rancore del proletariato nei confronti di chi ha in suo potere i grandi mezzi di produzione. Per una inevitabile reazione, i non proletari hanno pensato, con poche eccezioni, che il socialismo fosse qualcosa cui bisognava opporsi; e quando sentono predicare la guerra di classe da coloro che si proclamano loro nemici, sono naturalmente indotti a cominciarla loro, la guerra, finché sono ancora al potere. Il fascismo è una ritorsione al comunismo, e una ritorsione formidabile. Finché il socialismo è predicato in termini marxisti, solleverà un antagonismo tanto potente che il suo successo, almeno nei paesi occidentali più sviluppati, diventa di giorno in giorno più improbabile. È chiaro che avrebbe suscitato l’opposizione delle classi ricche in ogni caso, ma sarebbe stata una opposizione meno violenta e meno diffusa.

Per parte mia, sebbene io sia un socialista convinto quanto il più ardente marxista, non considero il socialismo come il vangelo delle rivendicazioni proletarie e nemmeno, fondamentalmente, come un mezzo per assicurare la giustizia economica. Lo considero prima di tutto come un adattamento alla macchina della produzione richiesto da considerazioni di buon senso e calcolato in modo da accrescere la felicità non soltanto dei proletari, ma di tutti quanti, ad eccezione di una piccola minoranza della razza umana. E se oggi non si riesce a rendersene conto senza un violento sforzo, ciò è da attribuirsi in gran parte alla virulenza degli avvocati del socialismo. Ma ho ancora speranza che una difesa più equilibrata possa smussare l’opposizione e rendere possibile una transizione meno catastrofica.

Cominciamo con una definizione del socialismo. La definizione si deve suddividere in due parti, economica e politica. La parte economica poggia sul potere economico dello Stato che comprenderà, come minimo, la terra e i giacimenti minerari, il capitale, le banche, il credito e il commercio con l’estero. La parte politica vuole che tale potere economico sia democratico. Lo stesso Marx, e praticamente tutti i socialisti prima del 1918, avrebbero sottoscritto senza discutere a questa parte della definizione, ma dal giorno in cui i bolscevichi sciolsero l’assemblea costituente russa è sorta una dottrina diversa secondo la quale, quando un governo socialista ha ottenuto il successo con la rivoluzione, soltanto i suoi sostenitori più accesi debbono avere il potere politico. Ora bisogna naturalmente ammettere che in seguito a una guerra civile non è sempre possibile ridare subito ogni libertà ai vinti, ma se così si presenta la situazione, non è nemmeno possibile instaurare subito il socialismo. Un governo socialista che abbia attuato le riforme economiche del socialismo non avrà completato il suo compito finché non godrà di un appoggio popolare sufficiente per rendere possibile un governo democratico. La necessità della democrazia appare evidente se prendiamo un caso estremo. Un despota orientale può decretare che tutte le risorse naturali del suo territorio devono essere di sua proprietà, ma così facendo non



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