Endorfine by Christophe Gavat

Endorfine by Christophe Gavat

autore:Christophe Gavat [Gavat, Christophe]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza


Sabato 17 aprile 2021

Lucie si è assopita sul divano del salotto. Solo qualche istante. Dei rumori in cortile, un leggero scricchiolio di passi sulla ghiaia, l’hanno svegliata. Si è immediatamente tirata su e dalla finestra aperta ha chiesto:

«Sei tu, Basile?»

Solo il silenzio della notte. Guarda l’orologio, le due del mattino. Consulta il cellulare, ma non trova nessun messaggio del suo amato a rassicurarla. Cerca di chiamarlo, ma squilla a vuoto. Fa una smorfia. Non le piace. Comincia a preoccuparsi. Sale al piano superiore e si assicura che Raphaël dorma bene. Un angioletto dal viso sorridente e sereno, rannicchiato sotto le coperte nel suo lettino. È incredibile quanto somigli a suo padre, si dice. Per scrupolo, controlla nella loro stanza che il marito non sia tornato a casa senza svegliarla. Ma il letto è vuoto. E quell’immagine sottolinea la solitudine di quel momento che, all’improvviso, le pesa.

Lo ha sentito fin dall’inizio della serata, prima ancora che Basile uscisse, ed è per quello che non voleva lasciarlo andare: c’è qualcosa che non va. Non sa dire cosa, ma ha un brutto presentimento – il fiuto da sbirro la avverte di un pericolo imminente.

Esce in cortile, tocca la corteccia dell’olivo, l’albero portafortuna. E respira. Ricorda tutte le volte in cui ha navigato nel Mediterraneo. Un vecchio trucco che le aveva insegnato suo padre: prima di ogni traversata, misurare la temperatura dell’aria. Non quella indicata in gradi Celsius, ma quella che le detta l’istinto. Un modo come un altro di scongiurare la cattiva sorte. E ora, in assenza di Basile, con un suono di passi sulla ghiaia e quell’atmosfera insolita nel cortiletto, ne è sicura: una presenza malsana si aggira intorno a casa.

Non trema, non è tipo da chiedere aiuto. Si batterà. Nessun ladro o vagabondo la spaventa. Se c’è davvero, farà meglio a stare attento. Lucie è una belva, sa difendersi.

La sua unica vera paura è non rivedere piú Basile.

Per precauzione chiude la finestra che si affaccia sul cortile, ma lascia le imposte aperte. All’interno, una piccola lampada rischiara la loro casetta accogliente e confortevole. Si siede a gambe incrociate davanti al tavolino, la testa china sulle braccia e decide di aspettare Basile lí, in quella posizione. Da dove si trova vede la finestra e non rischia di addormentarsi. A portata di mano la Sig Sauer 2022 con il proiettile in canna, pronta.

Nonostante la volontà di restare sveglia, il sonno l’ha ghermita di nuovo. Una manciata di secondi o di minuti, non lo sa, ma si è riaddormentata. È stato lo sguardo posato su di lei a svegliarla. Lo sente, qualcuno la osserva da dietro il vetro della finestra del salotto. E non è Basile. Se fosse lui, l’avrebbe già stretta tra le braccia e rassicurata con un bacio. Il suo ritmo cardiaco aumenta leggermente. La mano stringe il calcio della pistola. Per il momento non si muove, vuole essere certa di avere ritrovato tutte le sue facoltà prima di agire. E soprattutto vuole far credere a chi la spia che dorme ancora. Non subire l’effetto sorpresa, ma provocarlo.



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