Ethan (Italian Edition) by Tiziana Cazziero

Ethan (Italian Edition) by Tiziana Cazziero

autore:Tiziana Cazziero [Cazziero, Tiziana]
La lingua: ita
Format: epub
editore: UNKNOWN
pubblicato: 2018-11-20T23:00:00+00:00


Giungemmo a destinazione dopo un paio di ore. Si trattava di un antico borgo posto in cima a una collina, il locale si trovava sul lato nord del luogo, in uno dei punti più alti. La trattoria era modesta, a renderla speciale era la sua posizione, spettacolare e incredibile. Le pareti, le finestre e una terrazza apparivano come incastrati in mezzo alla natura.

Quando scendemmo dall’auto vidi l’espressione di Joanna meravigliata ed estasiata.

«Stupendo!» Mormorò.

All’interno vi era una saletta non tanto ampia, ospitava poche decine di ospiti e sul retro si trovava la sala privata dedicata a piccoli gruppi di visitatori. Era quella che chiedevo ogni volta che decidevo di andarvi. Quel posto aveva un significato particolare per me, vi andavo spesso da bambino, in un tempo in cui gli scandali non erano padroni delle nostre vite. Eravamo una famiglia felice, con i miei genitori che si amavano.

Il viso di Joanna era affascinato. Ecco cosa volevo fare. Stupirla.

Una parete della stanza era costituita da un’ampia vetrata, rivelando di fronte a noi, oltre il vetro, un immenso precipizio, la cui vista levava il fiato.

«È stupendo!» Commentò avanzando piano, quasi avesse timore di camminare.

«Vengo qua da tutta la vita e ogni volta rimango sempre colpito da quello che vedo.» La saletta era accogliente, tutta in legno scuro e robusto. Piccoli vasi con piante fiorite erano posti su ogni tavolino. Non avevo mai fatto caso a quei dettagli, fu Jo che me li fece notare.

«Questo posto è una piccola bomboniera. Tutto è perfetto, ogni particolare è curato al massimo. Nulla è gettato al caso.» Continuava.

«Sì, può darsi, ma sai, io mi siedo e mangio. Il resto non…»

«Uomini. Tutti uguali.» Disse sorridendo, ma non mi piacque quell’annotazione.

«Te l’ho già detto, Jo. Non sono come gli altri.» Rimarcai acido.

«È vero, ma è impressione mia oppure sei geloso? E di cosa?»

«Geloso? Stai scherzando? E di chi o cosa dovrei esserlo? Non mi piace essere confrontato con gli altri uomini che hai avuto», sorrise e la cosa mi fece andare il sangue al cervello. Non ci trovavo nulla di divertente.

«Pensi davvero che abbia avuto il tempo di avere degli uomini in questi anni?»

«Non vorrai farmi credere che non ci sia mai stato nessuno, vero? Non ci crederò.»

«Fai bene e, Ethan, non ho avuto relazioni importanti. Non lo dico per giustificarmi, perché non sono tenuta a farlo, ma voglio che tu mi conosca e sappia tutto di me. C’è stato qualcuno, ma non erano le persone giuste per me.» Una sua carezza calda scaldò la pelle della mia faccia paonazza. Il suo sorriso fu disarmante.

«Sono stato ridicolo?»

Rideva. Sebbene non mi piacesse essere deriso, lei ne aveva tutte le ragioni. Fu solo un momento, poi mi calmai. Ecco un’altra sensazione che stavo imparando a odiare: la gelosia. Non riuscivo a concepire l’idea di Joanna con un altro, eppure perché sarebbe dovuta rimanere da sola? Prima o poi avrebbe incontrato qualcuno, pensai di essere stato fortunato a essere io quell’uomo.

«Hai detto che conosci questo posto da tanto tempo.» Quella donna faceva sempre caso a tutto.



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