Forse non tutti sanno che il Medioevo by Giulia Boccardi

Forse non tutti sanno che il Medioevo by Giulia Boccardi

autore:Giulia Boccardi [Boccardi, Giulia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822759832
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2022-11-03T23:00:00+00:00


…nel Medioevo c’è un cavaliere

al servizio della Reconquista

Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, i suoi territori europei andarono incontro, come visto, alla disgregazione e all’invasione da parte di varie popolazioni barbariche che, in un certo senso, portarono alla suddivisione che conosciamo oggi. In Francia abbiamo visto i franchi, ad esempio, in Italia gli ostrogoti e in Spagna i visigoti.

In questo capitolo ci occuperemo proprio della Spagna e del suo cammino silenzioso, che attraverserà tutto il Medioevo alla riconquista di una unità che, alla fine dei giochi, sarà religiosa (oltre che territoriale e politica). Giunti i visigoti, le genti romane si fusero con quelle gote e, rispetto ad altre zone d’Europa, va detto che fu un connubio abbastanza sereno. I visigoti, poi, si convertirono al cattolicesimo, si dotarono di leggi scritte, adottarono il latino come lingua: insomma, si “romanizzarono”. Poi, però, giunsero da sud gli arabi, che nell’anno 711 spensero il sogno visigoto.

Da qui in avanti, la Spagna sarebbe diventata un crogiolo di regni cristiani e regni arabi, dove i primi cercavano di riconquistare terreno a sfavore dei secondi: questo processo venne detto Reconquista spagnola.

Torniamo quindi al principio di tutto. Il condottiero arabo Tariq Ibn Ziyd, varcato lo stretto che divideva l’Africa dall’Europa (il cui nome, Gibilterra, nacque in questa occasione dall’arabo Gebel el Tarik, che significa “la montagna di Tarik”), abbatté l’ultimo re visigoto di Spagna, Rodrigo, e procedette all’invasione e alla conquista dell’intera penisola. O meglio, di quasi tutta la penisola: alcune zone del Nord, come le Asturie, la Cantabria e i Paesi Baschi, rimarranno incolumi, e da lì infatti iniziò di fatto la Reconquista. Tuttavia, inizialmente nessuno sembrava poter fermare gli arabi, che in pochi anni giunsero fino al confine del regno dei franchi, facendo tremare l’Europa. Sappiamo, però, che gli arabi non avrebbero varcato i Pirenei, in quell’occasione fermati nella battaglia di Poitiers da Carlo Martello nel 732.

Comunque, il territorio spagnolo era stato assoggettato, e ciò non era cosa da poco. Nel giro di pochissimi anni (nel 714), la Spagna tutta poteva dirsi araba, e venne ribattezzata Al-Andalus (che pare significhi “paese dei feudi gotici”); era esclusa da questa occupazione, come detto, la striscia di territorio più a nord, ma in compenso gli arabi giunsero a controllare anche una parte del sud della Francia (corrispondente alla Linguadoca), detta Settimania. Come ci si potrà aspettare, questa fusione di genti, culture e religioni creò una miscela unica nel suo genere, nella quale cristiani, musulmani ed ebrei (anch’essi molto presenti in tutto il territorio) presero a convivere pacificamente, pagando le tasse e professando ognuno il proprio credo. Non mancarono, certo, conversioni e cambi di rotta. I cristiani che assunsero usi e costumi arabi, ad esempio, vennero detti muladì; mentre erano detti mozarabi, cioè arabizzati, quei cristiani spagnoli che vivevano in un territorio dominato dagli arabi ma che, in cambio di tributi, potevano conservare la loro fede religiosa. In sostanza, tutto sembrava filare liscio, almeno per il momento.

Nel corso del secolo x, poi, l’emiro Abd al-Rahman iii si proclamò califfo di



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