Gli Antipatici (Italian Edition) by Oriana Fallaci

Gli Antipatici (Italian Edition) by Oriana Fallaci

autore:Oriana Fallaci [Fallaci, Oriana]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa Italiana
ISBN: 9788817028349
Google: LxoOHQAACAAJ
Amazon: 8817028347
editore: BUR Biblioteca Univerzale Rizzoli
pubblicato: 2009-01-22T00:00:00+00:00


Addio toro

L'invito di Ordonez era alla finca di Valcargado, la grande proprietà dove alleva i suoi tori, duecento chilometri da Siviglia, passato Jerez, nell'estremo Sud della Spagna. L'appuntamento era a un bivio, nel punto dove la strada diventa viottolo e proseguir senza guida è impossibile: qui Ordonez avrebbe aspettato con la Land Rover per condurre alla finca me e la cuaàrilla. Coloro che Ordonez chiamava cuadrilla, termine con cui viene indicato in Spagna il gruppo che accompagna il torero, erano i miei amici: Marco, il fotografo, e Mercedes, la fidanzata di Marco. Glieli avevo presentati a Madrid, qui infatti dovevamo far l'intervista. Ma un toro s'era ammalato e Ordonez era corso a curarlo. Naturalmente avremmo potuto aspettare che il toro guarisse e Ordonez tornasse: ma lui aveva insistito per Valcargado ed io avevo detto di sì. Nella casa di Calle Ferraz niente sollecitava il ricordo di un mondo che avevo imparato ad amare con le poesie di Garcia Lorca e i racconti di Hemingway. L'ambiente era borghese; tra gli strilli delle bambine in blue jeans, una bella donna sdegnosa, sua moglie Carmina, passava con lo sguardo di chi chiede di far presto e andar via. Il telefono suonava ogni cinque minuti; l'andaluso dal volto olivastro che ripeteva

«Silencio, por favori» assomigliava assai poco al torero vestito di luce che si ergeva, col codino e la cappa, in un quadro di fronte. Sui pantaloni dalla piega prolissa esibiva una giacca a quadretti, l'eleganza dei giocatori di calcio, i suoi capelli lucidissimi e neri eran tagliati come i capelli di uno studente di Yale; ciò uccideva oltretutto quel che in lui v'era di più interessante. A proposito, cosa?

Mentre l'auto saltava sulle buche e le pietre delle strade peggiori del mondo, si accese una discussione. Marco diceva che la cosa più interessante in Ordonez era la voce bassa e profonda, la parsimonia con la quale la usava. Mercedes diceva che no, eran le mani: sottili, stupende, in contrasto col corpo robusto. Io dicevo che era invece il sorriso e lo sguardo. Il suo sguardo era puro, il suo sorriso innocente: ma una purezza da toro, una innocenza da toro. I tori parlano, forse?

Perbacco, nella mezz'ora che avevamo trascorso con lui eravamo riusciti a sapere soltanto che il suo toro era ammalato e oltre a questo avevamo udito soltanto la frase «Silencio, por favor!». Certo si trattava di un uomo senza alcun interesse fuorché quello pei tori. Chissà se Ordonez era franch...

Con la precipitosità di chi non vuole affrontare certi argomenti, Mercedes sviò il mio discorso:

«Già, chissà se viene davvero a incontrarci».

Lo trovammo al bivio, con la sua Land Rover. Era vestito da contadino, stivali di pelle, cappellaccio di paglia, irriconoscibile, e il suo sguardo era ancora più puro, il suo sorriso ancor più innocente.

Quando fummo scesi dalla nostra automobile ci caricò sulla sua, mormorò Buenos dfas, e partì.



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