Ho ucciso (Italian Edition) by Emiliano Pianini

Ho ucciso (Italian Edition) by Emiliano Pianini

autore:Emiliano Pianini [Pianini, Emiliano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2021-11-14T23:00:00+00:00


38

Quarto giorno

14 maggio, 7:54

Il vecchio arrivò al comando di buon mattino e si infilò nell’atrio a testa bassa.

I pochi carabinieri che incontrò, ormai abituati alla sua presenza, gli rivolsero un veloce cenno di saluto. Dopo mesi di ricerche, era tornato a sentirsi uno di loro; quella nuova parentesi lavorativa, nonostante tutto, l’aveva allontanato dalla condizione di anziano vedovo.

Salì la grande scala e si diresse verso la stanzetta che gli avevano messo a disposizione.

L’ambiente era piuttosto spartano. Poche sedie spaiate circondavano un tavolo di formica scrostato, mentre una finestra troppo piccola affettava il sole del mattino lasciando entrare solo un fascio di luce carico di pulviscolo.

Accese la lampada sul pianale e si mise a sedere davanti a un fascicolo alto cinque dita e a una grossa scatola di cartone sulla quale una mano poco fluida aveva scritto PROVE.

Stava per buttarsi sui documenti quando sentì bussare alla porta.

Il maresciallo fece capolino, senza dagli il tempo di rispondere.

«Buongiorno, come va? Come procedono le ricerche?»

«Direi bene; stavo ricontrollando alcune cose, ma credo di aver finalmente compreso ciò che mi era sfuggito tanti anni fa», rispose il vecchio con cortesia.

Provava grande simpatia per quell’uomo che, con i grandi baffi portati alla moda del decennio precedente, gli ricordava il suo vecchio superiore.

«Ottimo», rispose l’altro. «Allora tolgo subito il disturbo».

«Caso mai, sono io ad aver disturbato, ma ho quasi finito e presto leverò le tende. So che siete impegnati e non vorrei intralciare il vostro lavoro!».

«Tranquillo, il nostro brigadiere sta portando avanti le sue indagini, nessun intralcio!».

«Ho sentito parlare molto bene del ragazzo; mi hanno detto che sa farsi valere, sono contento».

«Anch’io ho sentito cose strabilianti sul vecchio brigadiere di questa stazione; pare che fosse molto sveglio!».

«Evidentemente non abbastanza», fece il vecchio accennando con lo sguardo al faldone sul tavolo.

«Solo gli stupidi non hanno mai dubbi e ripensamenti», precisò l’altro alzando le sopracciglia.

«Sarà, ma io non vedo l’ora di farla finita con i dubbi!».

Il maresciallo si richiuse la porta alle spalle. Nel corso della breve conversazione, il sorriso schietto con il quale era entrato nella stanza si era trasformato in una smorfia amara e ora il vecchio era nuovamente solo con i fantasmi del passato.

Nessuno in caserma era realmente a conoscenza delle sue intenzioni: probabilmente erano convinti che si trattasse della voglia di ammazzare il tempo con qualcosa di più stimolante di una partita a bocce, lui non voleva che altri rimanessero invischiati nei suoi trascorsi.

“Mia la colpa, mia la soluzione”, pensò prima di aprire la scatola.

Sopra a un’interminabile serie di documenti, erano state adagiate le fotografie delle scene del crimine. Scartò velocemente le prime, nelle quali i corpi straziati erano stati immortalati da ogni angolazione, e si concentrò su quelle dell’ambiente in cui erano avvenuti gli omicidi. Molti scatti ritraevano i particolari della camera: dai mobili pregiati ai fantastici drappi che ornavano le finestre, tutti i dettagli erano stati accuratamente messi a fuoco. Quando arrivò alle immagini del parquet, ripercorse le linee create dall’incastro di ogni singolo elemento e si soffermò sull’unica piccola increspatura in quel mare di rigorosa perfezione.



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